Coldiretti Piemonte: Recovery Plan: governo accoglie sollecitazioni per svolta green

“Bene l’impegno del Governo ad accogliere le nostre sollecitazioni per sostenere nel Recovery Plan la decisa svolta dell’agroalimentare nazionale verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale che rappresentano l’obiettivo degli stessi fondi comunitari”.

E’ quanto commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale rispetto all’attenzione dimostrata dal Governo per il necessario  adeguamento degli interventi per il settore, che rappresenta oggi la prima ricchezza del Paese.

Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà: sono alcuni degli assi strategici di intervento per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale ed alimentare del Paese.

“Vanno superate le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali In Piemonte – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale –  annoveriamo eccellenze produttive dal riso al vino, dall’ortofrutta ai prodotti lattiero-caseari fino ai salumi e contiamo 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc. Un patrimonio creato grazie al lavoro delle nostre imprese che anche durante la pandemia non si sono mai fermate, garantendo l’approvvigionamento alimentare della popolazione non facendo mai mancare beni essenziali nonostante le molteplici criticità. Bisogna ripartire dai nostri punti di forza dell’Italia con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può offrire con la rivoluzione verde nuovi posti di lavoro e dare futuro ai giovani che, sempre di più, scommettono proprio sull’agricoltura- L’emergenza globale in atto, ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza sempre più richieste. Occorre ora stringere i tempi per l’approvazione del piano aprendo il confronto in sede europea per non perdere un’occasione unica e irrepetibile per l’Italia”.