Coldiretti Piemonte, Covid: servono misure di sostegno adeguate per ristorazione e turismo

Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre 9,6 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020. E’ quanto emerge dal bilancio della Coldiretti sulle conseguenze delle nuove chiusure e delle limitazioni imposte alla ristorazione dalle misure anti contagio per l’emergenza Covid.

I consumi fuori casa degli italiani per colazioni, pranzi e cene fuori casa sono crollati del 48% nel corso del 2020 con una drastica riduzione dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

In Piemonte a farne le spese sono oltre 25 mila strutture della ristorazione tra ristoranti, bar, pizzerie ed agriturismi che, a parte l’asporto, hanno potuto aprire solo per brevi periodi. A queste si unisce tutto il mondo del turismo che ha avuto un calo del 70% rispetto al 2019 con una perdita di 800 milioni di euro tra alberghi e strutture ricettive, tanto che ora è a rischio chiusura 1 impresa su 4.

“Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui con l’emergenza Covid il cibo ha dimostrato tutto il suo valore strategico per il Paese –commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale –. In questo momento difficile stiamo chiedendo ai consumatori di privilegiare gli acquisti di prodotti alimentari Made in Piemonte ed in Italy, attraverso la campagna #MangiaItaliano, per aiutare l’economia, il lavoro ed il territorio. Certo, servono misure di ristoro adeguate per l’intero sistema agroalimentare su cui ricadono gli effetti negativi delle chiusure e delle limitazioni del canale ristorazione. Il cibo – concludono Moncalvo e Rivarossa – è diventato il vero valore aggiunto della vacanza Made in Piemonte con la grande scelta di prodotti enogastronomici d’eccellenza, dal riso al vino, dall’ortofrutta ai prodotti lattiero-caseari fino ai salumi, che annoverano anche 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc, ma finchè il turismo non ripartirà tutto questo sistema avrà bisogno di un’attenzione concreta per poter andare avanti”.