Welfare: la Regione Piemonte riscrive le regole delle commissioni di vigilanza

L’assessore Caucino: «Via alla riforma, atto fondamentale che il Piemonte attendeva da 23 anni e che permetterà di migliorare sensibilmente la qualità delle strutture e il benessere di circa 80.000 persone e 2.800 presidi»

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Più sicurezza, più controlli, più efficienza: è questo l’obiettivo della delibera presentata questa mattina durante la seduta della IV Commissione permanente del Consiglio regionale dall’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino. Una vera e propria riforma, che interesserà una platea di circa 80.000 persone e 2.800 presidi, tra strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-educative.

«Dopo oltre vent’anni, e come promesso all’inizio del mio mandato – afferma Caucino – abbiamo deciso di mettere mano alle regole che disciplinano le funzioni di vigilanza su queste strutture, rendendole più attuali e complete, a tutto vantaggio dell’intero sistema. La precedente delibera, che risale al 1997, deve essere superata perché non è più rispondente alle reali esigenze di garantire omogeneità ed efficacia nell’attività di vigilanza».

Ma che cos’è la Commissione di vigilanza e perché è così importante? Perché esercita la funzione fondamentale di verificare la sussistenza delle condizioni necessarie affinché una struttura possa essere avviata al funzionamento, accreditata e, successivamente, possa mantenerne l’autorizzazione. Le strutture che rientrano nella competenza sono, tra le altre, le case di riposo, le comunità per minori e disabili.

«Per la prima volta – osserva ancora Caucino – il perimetro di azione della vigilanza è ampliato oltre il tradizionale limite degli aspetti tecnici, andando a contemplare esplicitamente il controllo qualitativo del servizio e dell’efficacia degli interventi realizzati».

Non meno importante è il nuovo modello organizzativo. «La vigilanza – precisa l’assessore – sarà individuata come struttura semplice a sé stante, dotata di personale assegnato a titolo esclusivo. Inoltre, dovrà essere predisposto un piano annuale che preveda almeno un controllo ordinario per ogni struttura. Sarà la Direzione regionale a stabilire per ciascuna vigilanza il numero di sopralluoghi da effettuare fuori dalla propria area di competenza, nonché l’elenco e, a rotazione, il territorio da vigilare».

Ulteriori novità sono costituite dal monitoraggio semestrale, dalla check list in base a tipologie e requisiti e dall’iter dei sopralluoghi.

«Ogni sei mesi – argomenta Caucino – i gestori dovranno compilare una scheda aggiornata relativa agli aspetti strutturali, tecnologici, organizzativi e gestionali, consentendo una puntuale verifica documentale. Gli uffici regionali predisporranno altresì apposite check list diversificate sulla base della tipologia di presidio e delle categorie di requisiti. Le aziende sanitarie e la Città di Torino dovranno rendicontare l’attività svolta al settore regionale competente, con particolare attenzione anche alla trasmissione di informazioni rispetto all’assunzione di interventi regionali, dando massima importanza alla promozione della qualità e del benessere degli ospiti».

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