Presidio di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA davanti alla Prefettura di Asti

Si è tenuto questa mattina, mercoledì 9 dicembre 2020, lo sciopero organizzato da FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA davanti alla Prefettura di Asti.
L’iniziativa è stata organizzata per portare l’attenzione su diverse richieste. Le Organizzazioni Sindacali infatti affermano: “Noi lavoratrici e lavoratori pubblici abbiamo fatto funzionare le amministrazioni pubbliche anche quando i governi hanno tagliato risorse e privatizzato i servizi ai cittadini e ora, anche in smart working e con nostri mezzi, siamo sempre a disposizione dei cittadini e delle imprese, in sanità, nei servizi educativi, nell’assistenza ai cittadini e garantiamo la loro sicurezza, ci stiamo prendendo cura del paese rischiando in prima persona“.

Non è solo uno sciopero legato al contratto nazionale di lavoro, è uno sciopero che chiede di risolvere alcuni punti critici tra cui un piano straordinario di assunzioni, soprattutto di giovani, a fronte di 500 mila persone che usciranno dalla Pubblica Amministrazione. Va inoltre necessariamente avviato un piano di sicurezza per gli ospedali e per gli enti locali. Alla base c’è anche un discorso contrattuale, siamo stati per 10 anni senza contratto, abbiamo necessità di avere anche noi risorse spendibili sul mercato. Si parla tanto di infermieri e medici, in questo periodo costantemente sotto pressione, ma a quest’ultimi viene negato anche un minimo riconoscimento come il rinnovo del contratto. Scioperiamo anche affinché tutti i dipendenti precari da anni vengano finalmente stabilizzati, mai come in questo momento c’è bisogno di continuità e di stabilità.” dichiarano Sergio Cerrato e Antonella Vassallo, segretari UIL FPL Asti.

Un’altra cosa molto importante da sottolineare non è solo economica. “Quest’anno scade il contratto – spiega Salvatore Bullara, CISL FP – dunque i soldi per finanziare questo triennio devono essere inseriti adesso in finanziaria, altrimenti quei soldi non ci saranno più! I soldi che mancano non servono solo per aumenti di stipendio, ma anche per riorganizzare le pubbliche amministrazioni. Il lockdown ci ha permesso di scoprire che certi servizi possono essere svolti anche da remoto. Il problema è avere la strumentazione a disposizione: ad esempio, i Comuni non sono attrezzati per lavorare in remoto come gli Enti Statali. Se si vuole riformare la pubblica amministrazione, i dipendenti pubblici devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare. Su questo la Ministra Dadone ha glissato ma questo è il momento giusto, altrimenti li perdiamo.

Per questo bisogna rinnovare la pubblica amministrazione, perché l’ordinamento professionale degli Enti Locali, è fermo al 1999, quando ancora internet non c’era. Per questo ci sono cose che giuridicamente non sono previste, perché parliamo di un ordinamento troppo vecchio. La riorganizzazione delle pubbliche amministrazione come inquadramento e anche contro il blocco delle assunzioni. Nei momenti in cui c’è bisogno di unirsi bisogna venirsi incontro, la politica dovrebbe saper ascoltare e capire cosa succede per confrontarsi valutando le istanze delle persone ma avvertiamo una chiusura totale nei confronti di tutto ciò.”

Di seguito le richieste dei sindacati nel settore dei servizi pubblici:

Assunzioni
Per sostenere i cittadini e aiutare le imprese servono enti pubblici più efficaci. E invece sono stati svuotati blocco delle assunzioni e dai pensionamenti ed hanno dipendenti con un’età media di 51 anni. Per questo chiediamo un piano straordinario di assunzioni: 500000 sono i lavoratori che verranno a mancare alla pubblica amministrazione e sono una straordinaria occasione per l’innovazione dei servizi per tanti giovani che possono sperare in un lavoro stabile.

Lotta al precariato
170mila precari nella pubblica amministrazione sono un abuso. Per questo la Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia. Ridare dignità al lavoro è una priorità. Stabilizzare si può e si deve, chiediamo la proroga dei requisiti per le stabilizzazioni, il riconoscimento dei periodi di lavoro svolti con tutte le forze di lavoro flessibile e la stabilizzazione di tutti i precari COVID. Rischiano la vita in emergenza, almeno diamogli sicurezza nel lavoro.

Sicurezza
In tutti i luoghi di lavoro il personale deve essere fornito di adeguati DPI, gli ambienti devono essere sicuri ed occorre impedire che il personale subisca quotidianamente aggressioni. I carichi di lavoro devono essere sostenibili fisicamente e psicologicamente; basta turni che superano spesso le 12 ore. Gli operatori sanitari sono aggrediti negli ospedali. I lavoratori pubblici sono offesi e denigrati. Ma nella pandemia, senza protezioni e con pesanti carichi di lavoro, hanno organizzato il lavoro e i servizi. Meritano protezione e rispetto!

Rinnovi contrattuali
I Contratti di Sanità, Enti Locali, Amministrazioni centrali sono scaduti da due anni. La pandemia ha dimostrato che il lavoro pubblico serve al paese e i servizi pubblici per cittadini e imprese vanno rafforzati. Per questo chiediamo al governo più risorse per i contratti di tutti i lavoratori pubblici. Per dare servizi migliori a cittadini e imprese. Per organizzare meglio le amministrazioni. Per personale più qualificato. Le risorse sono riconoscimento di salario ma per noi del settore pubblico sono necessarie anche per riformare il sistema di qualificazione professionale, sbaglia chi denigra la nostra rivendicazione perché mettere in valore le competenze e riconoscere le professionalità son una priorità, soprattutto se la Pubblica Amministrazione vuole vincere la sfida dell’innovazione.