Piemonte, rapporto zoomafia 2020

“Esprimo preoccupazione per i dati ufficiali, soprattutto per l’aumento del numero dei procedimenti, sottolineando come rimanga fondamentale l’attività sia delle Forze dell’Ordine addette alla repressione, sia l’attività di formazione e informazione dei cittadini affinchè pongano più attenzione alle modalità di mantenimento degli animali e nel riferire situazioni di trattamento irregolare”: è quanto dichiara Enrico Moriconi, il Garante per i Diritti degli animali della Regione Piemonte, commentando il Rapporto annuale zoomafia 2020 della Lav (Lega anti vivisezione) del Piemonte.

L’Osservatorio nazionale ha analizzato i dati ricevuti da sette Procure ordinarie su nove (non hanno risposto le Procure di Verbania e Vercelli). Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, si può stabilire che nel 2019 nella nostra regione sono stati registrati circa 580 fascicoli (circa il 6,11% di quelli nazionali), con un tasso di 13,20 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e circa 270 indagati (circa il 4,62% di quelli nazionali), con un tasso di 6,14 indagati ogni 100.000 abitanti.

“In Piemonte nel corso degli anni sono stati registrati diversi reati riconducibili a gruppi organizzati, come il traffico di cuccioli, i combattimenti tra animali, il traffico di fauna selvatica ed esotica. Sono stati accertati anche casi di macellazione clandestina, di frodi nel settore zootecnico, di doping di cavalli da corsa che correvano in gare ufficiali” spiega Moriconi.

“Ovviamente i dati analizzati sono relativi a tutti i reati a danno di animali e non solo a quelli attribuibili ad organizzazioni criminali. Anzi, proprio le forme di maltrattamento di animali comuni rappresentano la maggioranza dei casi e non devono essere sottovalutate: la violenza a danno di animali è sempre grave, anche quella perpetrata nella quotidianità da parte di singoli” sottolinea Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio.