Nursing Up: “Bene le domande per accedere al bando assunzioni in Piemonte, ma quanti sono realmente nuovi?”

Riceviamo e pubblichiamo


Apprendiamo dai dati forniti dalla Regione che sono più di 2.700 le domande pervenute alla scadenza del 5 dicembre per il bando della Regione Piemonte indetto per reclutare personale infermieristico da impiegare nelle Aziende sanitarie della nostra regione e da assumere con contratti da 36 mesi.
Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, sottolinea che si tratta di un primo passo positivo per arrivare a quella stabilità del sistema, tramite le necessarie assunzioni di tutte le figure che operano in sanità, che da mesi andiamo ripetendo si il vero obbiettivo da raggiungere per affrontare l’emergenza in cui siamo da tempo e per poter così si offre un servizio sanitario di qualità al cittadino. Il coraggio di investire nelle qualità umane e professionali degli infermieri e dei professionisti della sanità è l’unica strada percorribile per uscire dal tunnel.

Detto ciò rimangono alcune fondamentali questioni alle quali la Regione deve rispondere subito.
Spiega il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri: “Vorremmo intanto sapere quanti di questi infermieri che hanno risposto al bando stanno già lavorando in Piemonte con contratti brevi da 6 mesi o un anno, e quanti invece sono infermieri nuovi, liberi subito. Perché se di questi 2700 molti sono già impiegati in Piemonte, e partecipano al bando per “allungare” il loro contratto, il loro numero complessivo è già compreso nel novero degli infermieri in servizio, e quindi non si tratterebbe di forze fresche aggiuntive ma di riassunzioni che manterrebbero invariata la necessità di personale in più. Invece, il Piemonte ha necessità urgentissima di assumere nuove figure subito ampliando gli organici. Non vorremmo infatti che il numero di più di 2700 infermieri in più si rivelasse alla fine molto minore”.

Prosegue Delli Carri: “A quanto ci è dato sapere, poi, vi sarebbero alcune aziende sanitarie del Piemonte che pare non vogliano assumere infermieri con contratti da 36 mesi. Ricordiamo alla Regione che avere un contratto di almeno tre anni è imprescindibile per creare quella stabilità del sistema, con una adeguata programmazione dei turni, che è l’unica via per affrontare e vincere questa emergenza.
Rimane poi una questione: la Regione deve spiegare chiaramente se queste assunzioni saranno utili anche per fare in modo che chi è già inserito in una qualche azienda del Piemonte possa poi scegliere di essere collocato come infermiere di famiglia o di comunità, ossia la figura fondamentale per la vera efficienza della medicina territoriale che la stessa Regione pare voglia sviluppare in modo deciso con l’ultimo progetto di legge presentato. Anche perché a oggi non sappiamo quanti infermieri servano, nei piani della Regione, per dare questo impulso alla medicina territoriale.
Crediamo sia necessario che la Regione sciolga in modo rapido questi dubbi, per imboccare una volta per tutte la corretta strada di progresso della sanità che porti a mettere il sistema nelle condizioni di non andare più in crisi nell’affrontare le emergenze?”.

Il Segretario Regionale
Nursing Up Piemonte
Claudio Delli Carri