Natale: la chiusura nei giorni di festa grava su 25 mila strutture ristorative in Piemonte

L’addio al solo pranzo di Natale fuori casa che colpisce quasi 5 milioni di italiani è la punta dell’iceberg delle difficoltà provocate dalla chiusura forzata della ristorazione. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti dell’entrata in vigore del decreto anti-Covid di Natale che preclude per tutta la durata delle feste la possibilità di andare a mangiare nei 360mila locali della ristorazione presenti in Italia.

L’impossibilità di mangiare fuori casa fa crollare drasticamente la spesa media degli italiani per i menu di Natale che si riduce del 31% e scende ad un valore di 82 euro per famiglia secondo l’indagine Coldiretti/Fondazione Divulga.

“Il risultato delle chiusure è che il 2020 fa segnare la spesa più bassa per le tavole di Natale degli italiani da almeno un decennio – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale –. Gli unici a cercare di resistere sono i prodotti nazionali simbolo della tradizione, che contribuiscono a far aumentare soprattutto gli acquisti diretti dal contadino, in crescita del 26% nel 2020, acquisti trainati da una nuova sensibilità verso i cibi salutari e recupero di un contatto diretto con chi custodisce le eccellenze del territorio, ma anche dalla volontà di aiutare le imprese locali in questo difficile momento. In Piemonte le imprese e gli agriturismi di Campagna Amica si sono, fin dal primo lockdown e a maggior ragione nel periodo delle feste, organizzate per la consegna a domicilio della spesa e dei pasti cucinati dai nostri cuochi contadini. Un modo per assicurare il meglio del Made in Piemonte e delle tradizioni culinarie ai cittadini. Ora più che mai è importante scegliere di rivolgersi direttamente alle imprese del territorio, ai mercati e ai punti vendita Campagna Amica dove è sempre possibile trovare prodotti stagionali, freschi e di qualità anche per le preparazioni casalinghe: un modo per supportare l’economia del territorio e l’occupazione”.