Happy New Year: nel 2021 saremo migliori?

Cosa ci hai dato, anno passato? Cosa ci hai tolto?

Ci hai tolto ogni residua impressione di poter scegliere il nostro destino, ci hai tolto l’idea di testa di essere bastanti a noi stessi, un’umanità perfetta votata al successo, buona. Con un domani disegnato con tratti d’artista rinascimentale. Ci hai tolto l’illusione di dover credere nel prossimo ad ogni costo. Perché a volte nelle avversità ci si stringe, contro un obiettivo comune.

Ma a volte no.
Ci hai spogliato 2020. Ci hai messi nudi.
Nudi di fronte alla nostra imperfezione, alle costole sporgenti, al grasso delle nostre pance, ai nostri peli. Ci hai fatto vedere per quello che siamo. Un’umanità pronta a dividersi davanti al nemico comune. A creare nuovi nemici, a dividersi in fazioni. Mascherinisti, antimascherinisti, vaccinisti, antivaccinisti, coviddisti, anticoviddisti. E mentre qua sotto perdevamo uomini, donne, nonni, pezzi di cuore, vicinanza, tolleranza, amore, i giorni passavano.
Passavano come se non stessimo scrivendo la storia. Da febbraio, ad aprile, all’estate (parentesi calda di sospensione) al 26 dicembre.

Ma non è colpa tua. Non sei tu 2020. Siamo noi. Tu ci hai portato una sfida. Una sfida che ci ha frullato letteralmente le teste, i cuori, le pance e pure i polmoni. Noi abbiamo preso questa sfida e l’abbiamo affrontata.  Spesso sbagliando. Spesso perdendoci. Sempre provandoci.

Dove siamo stati 2020? Abbiamo distanziato i nostri cuori. Abbiamo creato più barriere che ponti. E non abbiamo fermato il virus dell’egoismo, del “iosonomeglio”, del “nonmifido”. Abbiamo fatto il pane, abbiamo detto “ne usciremo migliori”.

Ora dico. Cerchiamo semplicemente di uscirne. Sopravvissuti.
Di guardare alla fine con occhi nuovi un’alba. Un’alba davvero nuova. Un sole pallido in un cielo rosa che sorga in un mondo in cui i nostri occhi possano guardarsi attorno attoniti. Chiedendosi se sia successo davvero.
Vogliamo vedere il giorno in cui questo sia solo un ricordo, una nebbia. Trovare una mascherina in borsa e sapere che non ci servirà più. Tenerne una a memoria, per non dimenticare. Che l’incertezza può arrivare inaspettata, e sconvolgerci tutti. Che bisogna restare lucidi.

E quando arriverà quel giorno ci parleremo ancora. Di altre pagine, di altre sfide. Perché stiamo camminando sul filo, 2020. E lo sa anche il tuo amico, 2021. Siamo in bilico su di una terra che sta collassando, in una tempesta che affrontiamo con la nostra umanità divisa.

Cercheremo colla. Colla per unirci ancora, fili, per ricucire strappi, reti, connessioni, corde perché la guerra non è finita, e il nemico non è vinto, battuto.

Noi non siamo ancora migliori. La nuova alba ce la dobbiamo conquistare.

Buon anno.

[Foto di iXimus da Pixabay ]