Confartigianato Piemonte, indagine sul quarto trimestre 2020

Dalla quarta indagine trimestrale congiunturale del 2020 elaborata da Confartigianato Imprese Piemonte emergono forti preoccupazioni del comparto artigiano in tema di produzione ed occupazione a causa del perdurare della pandemia da Covid-19. Tuttavia le aspettative, pur pesantemente negative, sono leggermente meno pessimistiche rispetto al trimestre scorso.

Le previsioni riguardanti la produzione totale presentano un saldo ancora fortemente negativo, ma in misura minore, passando dal -54,32% al – 48,54%.

Le previsioni di carnet ordini sufficienti per meno di un mese salgono dal 50,87% al 51,93%; quelle di carnet da uno a tre mesi crescono dal 37,74% al 39,44%; quelle di carnet ordini superiore ai tre mesi scendono dall’11,39% all’8,63% a conferma della scarsa fiducia delle imprese sulla possibilità di avere commesse di lavorazione sul lungo periodo.

Il saldo relativo all’andamento occupazionale è meno negativo, passando dal –31,87% al –25,79%.
Le previsioni di assunzione di apprendisti, pur rimanendo pessimistiche, evidenziano un saldo meno negativo salendo dal –46,34% al –38,85%.

Il saldo dei nuovi ordini per esportazioni è ancora pesantemente negativo, ma in lieve recupero risalendo dal –54,31% al –51,70%.

Le previsioni di investimenti per ampliamenti scendono dal 7,56% al 4,78%; le ipotesi di investimenti per sostituzioni salgono dall’11,13% all’11,90%; le imprese che non hanno programmato investimenti salgono dall’81,31% all’83,31%.
Le previsioni di regolarità negli incassi salgono dal 50,66% al 57,29%; le previsioni di ritardi scendono dal 49,00% al 42,71%.

“Gli artigiani piemontesi – commenta Giorgio Felici presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – sono determinati a superare questo momento di grave criticità nonostante la forte limitazione delle attività produttive dovuta al primo lockdown. Questa seconda ondata della pandemia, con le nuove disposizioni di contenimento, che comportano una chiusura quasi completa di molte regioni, tra cui il Piemonte, rischia però di avere conseguenze irreparabili su gran parte del tessuto imprenditoriale artigiano con conseguente chiusura definitiva di molte piccole imprese e perdita di molti posti di lavoro. Si rende quindi necessario prevedere, nell’imminente legge di bilancio, lo stanziamento di risorse adeguate a sostenere tutte le tipologie di imprese che hanno subito la riduzione di volume d’affari dovuta al primo ed al secondo lockdown. Devono poter fruire di congrui sostegni anche quelle imprese che, pur aperte, non hanno la possibilità di produrre fatturato perché i loro clienti non possono lasciare la propria abitazione se non per ragioni di lavoro, salute o necessità”.

“Altra misura necessaria – conclude Felici – è la proroga del Super Bonus 110% per almeno tre anni, al fine di continuare a creare importanti opportunità di lavoro per le imprese delle costruzioni”.

La quarta indagine trimestrale 2020 dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte è stata elaborata secondo le risultanze di un questionario telematico a cui ha risposto un campione composto da 2.250 imprese artigiane del Piemonte appartenenti ai comparti di produzione e di servizi maggiormente significativi.

Quadro di sintesi