“Universo Donna”: inaugurata in tribunale la mostra di Viviana Gonella contro la violenza di genere

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Asti, in collaborazione con il proprio Comitato per le Pari Opportunità, in rappresentanza degli Avvocati di Asti e di Alba, Bra, Langhe e Roero, ha allestito all’interno dell’atrio di ingresso del Palazzo di Giustizia di Asti l’esposizione dell’artista Viviana Gonella dal titolo “Universo Donna”, in occasione della ricorrenza della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza Contro le Donne del prossimo 25 novembre.

La mostra, inizialmente concepita a libero accesso negli orari di apertura del Tribunale, consisterà – nell’attuale periodo di emergenza sanitaria e in ottemperanza alle normative in essere – in un’esposizione di opere a tema femminile. Inaugurata ieri, 10 novembre, sarà visitabile fino al 10 dicembre, terminando così nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, dedicata alla lotta contro la discriminazione anche di genere.

In questi mesi il Comitato Pari Opportunità, formato oltre che dall’Avv. Mara Demichelis, anche dall’Avv. Barbara Odarda, Avv. Maria Bagnadentro, Avv. Giovanni Valente e Avv. Massimo Padovani, ha lavorato intensamente per allestire questa esposizione che, nonostante il periodo emergenziale, è stata fortemente voluta dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e dal Presidente del Tribunale, Dott. Giancarlo Girolami, per trasmettere un preciso segnale di presenza e di contrato contro la violenza sulle donne che, nel periodi di limitazione degli spostamenti ed in situazione di convivenza forzata, può facilmente acuirsi.

L’esposizione è stata inaugurata ieri, 10 novembre, alla presenza dell’artista Viviana Gonella, dal presidente del Tribunale di Asti, Dott. Giancarlo Girolami, dal Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Asti Avv. Marco Venturino e dal Presidente del Comitato Pari Opportunità Avv. Mara Demichelis. Al fine di consentire comunque la fruibilità e la visione delle opere alla collettività, è stato effettuato un filmato dell’esposizione, di modo che il messaggio di supporto alle donne vittime di violenza possa essere diffuso proprio a partire dal luogo in cui esse possono trovare giustizia.

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Viviana Gonella vive e lavora ad Asti. Ha iniziato la sua carriera negli anni ’70. Le iniziali esperienze prediligono soggetti femminili, che negli anni si arricchiscono di motivazioni sociali. Si interessa di fotografia, utilizzando la tecnica del collage, pur mantenendo la donna al centro del suo lavoro. Negli ultimi anni si è sentita attratta dal paesaggio. Nella produzione più recente utilizza lastre tipografiche, crea opere attraverso l’uso di stracci imbevuti di colore e l’uso delle mani. Di le hanno parlato Pino Mantovani, Laurana Lajolo, Clizia Orlando, Adelinda Allegretti e Claudio Cerrato.

La locandina dell’esposizione “Universo donna” è stata realizzata con un collage e in essa la violenza è visibile e toccante, spesso subdola quindi meno appariscente, ma ugualmente terribile. In “Donne in Ombra” c’è la chiusura, la non possibilità di apparire, di mostrarsi, quindi una violenza che viene da lontano, da certe leggi ed usanze non certo volute dalle donne. Nel quadro “Le Mondine” c’è lo sfruttamento che spesso esiste sul lavoro. In “Donne di Mafia”, la violenza della mafia che spesso si serve delle donne a cui spesso uccide i propri familiari. Certe volte ci può essere violenza anche nella bellezza. Nel quadro “Obsession” viene imposta o ci può essere violenza sulle donne che fuggono dalle guerre, in balia di situazioni terribili come in “Viaggio Infinito”. Nel quadro “La Gabbia” la donna si sente imprigionata, in balia di situazioni spesso non volute mentre in questo quadro dove l’occhio domina ho voluto interpretare uno sguardo sul mondo, là dove esistono grandi disuguaglianze e quindi violenze. Il quadro “Salomè” invece ricorda che anche la donna può usare violenza, decapitando il Battista, anche se dietro vi è la mano di Erode che Salomè voleva compiacere. Nel quadro “Sogno di Armonia”, dove l’uomo e la donna si uniscono in una danza, l’artista ha voluto trasmettere la propria speranza, così come in “Infanzie” dove uomini e donne di ogni colore procedono nudi, spogliati da ogni violenza, quasi tornati bambini, verso l’infinito.

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