San Paolo Solbrito, dalla Regione Piemonte nessuna interlocuzione in corso con la società proponente

La Regione Piemonte non ha avuto alcuna interlocuzione con la Società Ruscalla Renato Spa, l’azienda che intende acquisire un’area agricola di 120 mila metri quadrati nel comune di San Paolo Solbrito, in provincia di Asti, per costruirvi un polo della logistica, né è in corso di valutazione da parte degli uffici regionali una variante di destinazione d’uso finalizzata a questo scopo.

Lo ha spiegato questa mattina in Consiglio Regionale il vicepresidente e assessore all’Urbanistica, Fabio Carosso, rispondendo a un’interrogazione in cui si chiedeva il grado di coinvolgimento dell’amministrazione regionale in un progetto che andrebbe a utilizzare 12 ettari di terreno agricolo pregiato, oltre a richiedere numerose opere viabili.

“I nostri tecnici – ha spiegato Carosso – hanno trattato del tema una sola volta, il 3 agosto scorso, nel corso di un incontro telematico organizzato dalla Provincia di Asti, su istanza del Comune di San Paolo Sobrito, al quale non era presente nessun rappresentante della Ruscalla Renato Spa. Nell’ambito della riunione, la Provincia e gli enti locali partecipanti hanno chiarito come la scelta di costruire questo nuovo polo su terreni agricoli e non su terreni produttivi o già compromessi sia da ricondurre a motivazioni connesse con la prossimità di attività industriali già presenti, alla facilità di accesso alle principali autostrade, alla presenza di uno scalo ferroviario e alla consistenza del bacino per il reclutamento del personale. Si è trattato solo di un’illustrazione di un progetto, su cui i funzionari regionali hanno peraltro espresso cautela, perché un impegno di suolo così impegnativo deve essere adeguatamente motivato, oltre al fatto che occorre verificare se l’intervento non possa essere realizzato su aree libere già compromesse ed in caso negativo adottare idonei strumenti di compensazione per la perdita di terreno vergine. Qualsiasi variante, infine, dovrà essere sottoposta alla normativa della Vas, per verificarne la sostenibilità ambientale”.

“Come Regione – ha concluso Carosso – guardiamo senza dubbio con favore a un’iniziativa imprenditoriale che miri a creare occupazione in una zona come quella astigiana, duramente colpita dalla crisi economica, ma occorre trovare la soluzione migliore per bilanciare l’esigenza di creare nuovi posti di lavoro con la tutela del nostro territorio”.