Prendersi cura del proprio giardino. Come strutturare un impianto idrico

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Un impianto di irrigazione è di fondamentale importanza per curare al meglio il proprio giardino e mantenerlo sempre in buone condizioni. L’aspetto fondamentale dal quale non si può in alcun modo prescindere è quello dell’acqua: le piante hanno bisogno di essere innaffiate costantemente onde evitare di morire.
Motivo per il quale se si ha un giardino si deve partire sempre dalla presenza di un impianto di irrigazione che sia efficiente soprattutto nei mesi estivi, quando il clima diventa estremamente caldo o torrido e la sopravvivenza delle piante senza acqua sarebbe messa a dura prova.
Si deve quindi strutturare un impianto che preveda una pompa idrica partendo quindi dalla presenza di una fonte di acqua nelle vicinanze. Si parla anche di pompa di superficie, che può essere autoadescante ed il cui scopo è quello di consentire di innaffiare un giardino.

Come funziona un impianto di irrigazione?

Un impianto di irrigazione per curare al meglio il proprio giardino ed il proprio verde: come funziona un dispositivo di questo genere? La pompa per irrigazione viene alimentata tramite un sistema di aspirazione che va ad estrarre l’acqua dalla sua fonte, che sia uno stagno, un fosso, un canale o altro.
Un vero e proprio circuito che deve essere creato a regola d’arte e tenuto in costante manutenzione per far sì che funzioni in modo corretto. Una volta che si è andati a creare l’impianto principale e si è quindi riusciti a portare l’acqua in superficie, alla pompa di irrigazione, è possibile valutare soluzioni di vario genere come ad esempio dar vita ad un impianto di irrigazione automatico, molto utile se non si è sempre presenti in casa (si pensi ad esempio alle seconde abitazioni, al mare): in questo modo si andrà ad innaffiare il prato e le piante in modo automatizzato.

Impianti di irrigazione e legge italiana

Da ricordare che l’acqua corrente, quella per uso domestico, non può essere usata a questo scopo e di conseguenza non va bene per innaffiare il giardino: occorre avere a disposizione una fonte autonoma, una cisterna, una vasca di raccolta dell’acqua piovana o una sorgente che non sia di acqua potabile.
Non esiste alcuna legge per dar vita ad un impianto di irrigazione, si tratta di opere di edilizia libera: in sostanza non occorre alcuna licenza per costruire impianti né permessi del Comune. Vale tuttavia quanto sopra detto, ovvero che non si può utilizzare l’acqua potabile domestica per innaffiare il proprio giardino: e se non vi è alcun permesso preliminare per dar vita ad un impianto, optare per una soluzione del genere pone l’utente a rischio nel caso di controlli mirati, che potrebbero verificarsi soprattutto nei condomìni se ci si allaccia in modo abusivo alla rete idrica per uso domestico con l’intento di intercettare l’acqua da utilizzare in giardino.

Foto di Patricia Alexandre da Pixabay

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