M5S Asti: “Su chioschi e degrado una risposta demenziale”

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Riceviamo e pubblichiamo.


“Non solo per noi Consiglieri M5S ma per i cittadini che ben conoscono il problema.
I fatti.
A Febbraio 2018 avevamo presentato una proposta al Bilancio, pure passata con pareri favorevoli in Consiglio Comunale (!!), per il recupero dei chioschi a costo zero.
A distanza di quasi tre anni di inerzia e di fronte ad una situazione inaccettabile di degrado abbiamo riproposto interrogazione per chiedere lumi.
E’ legittimo? Ci pare addirittura doveroso.
L’Amministrazione anziché fornire valide giustificazioni che non ha, strumentalizza in maniera becera e tenta maldestramente anche di spostare l’attenzione su altri temi.
Prima bugìa: dice che siamo intervenuti solo adesso per appropriarci i meriti proprio ora che le cose “stanno per essere risolte”.
Falso, come dimostrato è dal 2018 che abbiamo a cuore il problema.
E poi, non sembra proprio che dopo anni in cui si è fatto nulla, guarda caso, proprio in questi giorni si risolverà tutto…
Ci siamo informati ed è spuntata una Ordinanza del Sindaco N.80 del 22/10/2020.
In essa, tanto per iniziare si ammette pure che il tema è stato esaminato già nel 2018 dal Comitato Ordine e Sicurezza e la Prefettura di Asti, con una nota di dicembre 2018 già allora sensibilizzava i Sindaci (in quanto Ufficiali del Governo in base all’art.54 del D.lgs.267/2000) ad una maggiore responsabilizzazione dei privati al fine di prevenire l’occupazione di immobili.
Notare, parliamo sempre del 2018.
Ma ora siamo a fine 2020 e, se ci son voluti oltre tre anni per emettere una Ordinanza in cui si chiede ai proprietari del chiosco ex Gamberini “l’installazione di sistemi di difesa passiva o altro mezzo idoneo a scongiurare l’ingresso, l’occupazione e l’utilizzo abusivo del fabbricato”, la soluzione definitiva per questo fabbricato e per tutti gli altri non pare proprio dietro l’angolo.
Tra l’altro, all’interno del chiosco confermiamo che vi è veramente qualcuno che alloggia in cerca di riparo come testimonia la foto scattata stamane.
A proposito, queste persone dovrebbero essere adeguatamente prese in carico dai servizi sociali così come si dovrebbe risolvere anche il problema di chi da tempo staziona sulla scalinata del palazzo dell’Agenzia delle Entrate antistante il chiosco. Ciò al fine di tutelare prima di tutto la loro salute ed il loro benessere fisico e morale, riportando anche pulizia e decoro laddove ora vi sono odori e colate gialle di urina.
A riguardo proprio della lotta al degrado, il vicesindaco parla poi di un “lavoro certosino” e di una “relazione” che definisce lo stato di fatto.
Anche qui, ci sono voluti oltre tre anni per avere una relazione che analizzasse e illustrasse ciò che tutti i cittadini possono vedere da tempo…
Pizzicati in fallo e talmente a corto di argomenti, per giustificare le loro lacune nella loro demenziale risposta arrivano a tirare in ballo monopattini e banchi a rotelle, dei quali ne potremmo anche discutere volentieri, ma che con i chioschi ed il degrado di Asti tutti capiscono che c’entrano nulla.
A scanso di equivoci, nessuna colpa viene mossa ai tecnici ai quali va anzi un plauso per i lavori che sono chiamati a fare contemporaneamente su più fronti. A mancare clamorosamente è stato l’input politico ed una efficace riorganizzazione degli uffici solo promessa.
In ogni caso abbiamo provveduto oggi stesso a fare un ulteriore accesso agli atti richiedendo se in tutto questo tempo vi sia stato qualcuno che avesse avanzato una proposta di riapertura e anche copia di questa famosa “relazione”.
Appena sapremo se esiste e di cosa si tratta ve ne renderemo conto come sempre nella più assoluta trasparenza.”

M5S Asti

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