La Fondazione Goria di Asti cerca cittadini “Visionari” per progettare il futuro

Cosa staremo facendo tra dieci anni? Come vogliamo sia il nostro territorio nel 2030? Ma soprattutto “Cosa intendiamo costruire concretamente”?

Tre domande strategiche sul quale è imperniato il progetto “Visionari per il 2030” della Fondazione Giovanni Goria.
Il progetto si realizza con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Civica, progetti di cultura e innovazione civica.
La Fondazione Giovanni Goria ha creato attorno a questo progetto di attivazione civica “dal basso” dei cittadini una rete di collaborazione e partenariato che coinvolge due città, Asti e Alessandria. Ne fanno parte l’Israt, Libera coordinamento provinciale di Asti, la Fondazione Biblioteca Astense Giorgio Faletti, l’Associazione di sviluppo territoriale Smartvalley di Monastero Bormida e l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria. Il ruolo strategico di facilitatore è stato conferito a ForwardTO, team di esperti nell’aiutare i decision-makers a esplorare scenari futuri, a costruire strategie anticipanti.

“Il progetto Visionari per il 2030 sta per avviare tra Asti e Alessandria un grande laboratorio di partecipazione e cittadinanza che coinvolgerà un target di persone ampio ed eterogeneo, per età e background culturale. L’obiettivo primario è attivare ‘visioni’, cioè proposte di progettualità e trasformazione, attraverso lo strumento della democrazia partecipativa” afferma il presidente Marco Goria.

La realtà socio-economica del quadrande Sud-Est, già problematica prima del covid-19 necessità di leve per attuare un cambiamento che garantisca un futuro sostenibile.
Il territorio considerato ha la popolazione con l’età media più elevata, la percentuale di cittadini stranieri più alta in Piemonte, un tasso di disoccupazione preoccupante, con indubbie difficoltà economiche da parte delle famiglie e una povertà culturale da non sottovalutare, dovuta all’istruzione sotto media, con competenze che richiedono una presa di consapevolezza urgente.

“In contrapposizione al contesto, la Fondazione e i suoi partner hanno individuato sui due territori una nuova voglia di partecipazione che attende di essere attivata, mettendo a confronto esperienze, idee da raccogliere e soddisfare” evidenzia Alessia Conti, project manager di Fondazione Goria.

Nelle prossime due settimane saranno selezionati i “visionari” disponibili a mettersi in gioco con un atteggiamento di apertura e orientato al futuro. Non importa se l’età anagrafica è 18 o 81 anni, ciò che interessa è la volontà di esplorare scenari possibili per costruire il prossimo futuro.
Gli aspiranti visionari possono candidarsi cliccando QUI e compilando il form predisposto entro il 1 dicembre.

Tra dicembre e febbraio i “visionari” si confronteranno con modalità innovative di engagement per costruire una visione collettiva di futuro, fatta di proposte concrete: il “diario dei visionari 2030” sarà il documento attivo da portare all’attenzione dei policy makers di riferimento. Idee nuove, stimoli differenti con protagonisti i cittadini che insieme vogliono costruire una comunità consapevole e coinvolta nelle scelte future.