Il Maresciallo Roberto Ronco: “Da Asti in Iraq ho portato con me l’importanza della prossimità, della vicinanza alla gente”

Nel giorno in cui si ricorda la strage di Nassiriya, che ha visto tra i Carabinieri caduti anche il sottotenente Giovanni Cavallaro di Nizza Monferrato, oggi dal Comandante Provinciale Carabinieri di Asti, Tenente Colonnello Pierantonio Breda, il Comando Provinciale ricorda le tante missioni all’estero dei carabinieri in servizio nell’Astigiano, attraverso il racconto del Maresciallo Roberto Ronco, reduce da una missione in Iraq dello scorso inverno.

Dopo aver prestato servizio presso il Nucleo Radiomobile di Villanova d’Asti, il Maresciallo Ronco è l’attuale vicecomandante della stazione Carabinieri di Villafranca d’Asti, dove è tornato dopo la sua missione in Iraq.

In quale missione, quando e con quale incarico è stato impiegato?
Sono stato impiegato in Iraq nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve – Prima Partica, nata nel 2014, da un’alleanza internazionale per fronteggiare l’occupazione dell’autoproclamato stato islamico in Iraq e Siria. Ho operato da settembre 2019 a febbraio 2020, come istruttore.

Che attività svolgeva?
Insieme ad altri Carabinieri e a componenti di altre Polizie europee, si tenevano dei corsi di tecnica professionale ai vari gradi della Polizia iraqena, si insegnava come effettuare le perquisizioni, le irruzioni, come svolgere i posti di blocco, come raccogliere informazioni, veniva spiegato il concetto di polizia di prossimità e molto spazio veniva dato al diritto umanitario; venivano anche studiate le armi e gli ordigni esplosivi.

Come sono considerati i Carabinieri dalla Polizia Irachena?
La Polizia iraqena ha un’alta considerazione dei Carabinieri, sono molto interessati a ciò che insegniamo loro, specie per la nostra poliedricità nelle varie specialità.
Il nostro lavoro era esclusivamente focalizzato alla loro formazione all’interno dell’Accademia della Polizia federale dell’Iraq.

Quale contributo professionale ha portato dalla sua esperienza ad Asti?
Dall’esperienza sul territorio ad Asti ho portato con me l’importanza della prossimità, della vicinanza alla gente e la capacità di infondere sicurezza con la sola presenza tra la popolazione. E trent’anni di servizio mi hanno dato l’opportunità di insegnare qualche buona norma nell’approccio a una scena del crimine o su un intervento a rischio.

Che cosa ha imparato da questa missione?
Mi ha fatto capire quanto siamo stati fortunati a nascere in un contesto come il nostro e l’importanza di dare, ognuno di noi, un contributo per il bene comune.

Ha sofferto la mancanza dei suoi familiari?
Si, ne ho sentito la mancanza. Ho quattro figli miei e uno in affido e una super- moglie che mi ha permesso di fare anche questa bella e profonda esperienza umana e professionale.

maresciallo roberto ronco