Il Gruppo “San Damiano si muove” chiede chiarimenti sull’impianto di compostaggio

Riceviamo e pubblichiamo


Stava per passare in sordina il decimo ed ultimo punto all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 29.10.20 definito: “PROCEDIMENTO AUTORIZZATIVO UNICO EX ART. 27BIS DEL DLGS 152/06 PER LA RIORGANIZZAZIONE TECNOLOGICA PRODUTTIVA DELL’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO-NULLA OSTA E PRESA D’ATTO CHE COSTITUISCE VARIANTE AL PRGC”.
Infatti questa modifica consiste in un intervento strutturale che condizionerà per molti anni a venire Il territorio di San Damiano e dei Comuni limitrofi. A seguito della nostra richiesta il punto è stato rinviato.
Sono anni che le attenzioni di tutti, cittadini e amministratori, sono rivolte all’impianto di compostaggio sito in Borgata Martinetta.

Nell’impianto, presente sul territorio da circa vent’anni, venivano conferiti, fino al 2019, circa 20.000 tonnellate di rifiuti organici.
Nel corso del 2017, era stato dato avvio ad una procedura per una modifica che, mediante l’istallazione di un biodigestore anaerobico, avrebbe ridotto l’ impatto ambientale ed aumentato la capacità di stoccaggio dei rifiuti fino a circa 40.000 tonnellate.
In data 30.07.2019, G.a.i.a, con l’ ingresso di Iren, ha proposto una radicale trasformazione dell’impianto; il progetto prevede un consistente ampliamento della struttura esistente e la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano, attraverso un nuovo biodegistore.
Il forte investimento di Gaia/Iren porterà, senz’ altro, ad un potenziamento produttivo senza precedenti ed anche ad una profonda modifica funzionale: i rifiuti non verranno più trasformati in compost, ma daranno luogo alla produzione di metano.

L’ onere di ospitare sul nostro Comune tale impianto diventa senza dubbio sempre più gravoso.
Il quantitativo di materiali conferiti nell’impianto verrebbe più che quadruplicato: si tratta di 96.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Provincia di Asti e dalla città di Torino. Il trasporto degli stessi avverrebbe da parte di circa 3.600 camion, solo in ingresso, che ogni anno attraverserebbero il nostro territorio.
Risulta, pertanto, evidente che questa modifica – a fronte della sicura onerosità per il territorio sandamianese – non porti adeguati e giustificati vantaggi ai cittadini; se è certo che gli utili della società G.a.i.a. avranno un incremento notevole, cosa ci guadagneranno i cittadini dei Comuni di San Damiano, Ferrere, Cisterna e Cantarana onerati da nuovi disagi e dalla quadruplicazione dei rifiuti conferiti ?
Non possiamo subire passivamente una scelta di questo tipo: come amministratori, abbiamo il dovere di gestire al meglio questa situazione delicata e trovare soluzioni efficaci.
Sebbene non siamo contrari alla conversione dell’impianto e alla produzione di biometano, che sarà l’energia del futuro, abbiamo richiesto di programmare un incontro/confronto con gli Organi Apicali della Società per chiarire a noi e alla cittadinanza i punti salienti del progetto e avanzare loro le richieste che riteniamo opportune a tutela e vantaggio del territorio tutto.

Il Gruppo San Damiano si muove.