Circolo PD di Canelli: “Sulla Ferrovia Alba-Nizza non pensiamo si debba essere costretti a scegliere tra la bici e il treno”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Circolo PD di Canelli sulla riapertura della Ferrovia Alba-Nizza


Durante il Consiglio Comunale di giovedì 12 novembre il Sindaco Paolo Lanzavecchia e il Consigliere nonché Assessore ai trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi, incalzati dai Gruppi consiliari di minoranza, hanno difeso la loro convinzione che si debba realizzare una pista ciclabile al posto della ferrovia Alba-Nizza, al momento sospesa. Invito il nostro Sindaco e la sua Giunta a rifletterci ancora e mi auguro che possano cambiare presto idea.

Significa forse che noi del PD siamo contrari alla realizzazione di una pista ciclabile? Certo che no, ma non pensiamo si debba essere costretti a scegliere tra la bici e il treno, che d’altronde sono due mezzi che vanno a soddisfare delle esigenze del tutto diverse. Quello che il PD chiede è che ci sia un piano per investire in entrambi: nella bicicletta per il turismo e il benessere dei nostri concittadini, nel treno come mezzo alternativo e a minor impatto ambientale rispetto al trasporto su gomma. Siamo solo dei sognatori? No, dato che il centro di Canelli già è stato dotato di una pista ciclabile, la quale peraltro diventerà parte di un percorso Unesco riservato alle biciclette che toccherà 41 comuni, dalla provincia di Cuneo a quella di Alessandria. Allora il problema insormontabile è la difficile riapertura della ferrovia? O, per dirla con le parole dell’Assessore Gabusi, il fatto che mancherebbero sia i soldi che i passeggeri per farla funzionare? Non ci convince nemmeno questo.

La Fondazione FS (della quale fanno parte Ferrovie dello Stato Italiane, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana) stima che la riapertura della linea porterà non meno di 2000 passeggeri al giorno a fronte di un numero minimo di 900 per tenere aperte le linee. Numeri che corrispondono a quelli forniti dall’Agenzia della Mobilità Piemontese sulla frequentazione storica della linea (2100/2300 viaggiatori giornalieri). I dati, in ogni caso, risalgono a prima della sua sospensione nel 2012, quindi anche prima che Canelli diventasse bene Unesco, nel 2014. Immaginiamo quanti turisti potrebbero raggiungere la nostra città adesso, in treno, se ripristinassimo il collegamento alla rete ferroviaria nazionale. E quale impulso daremmo alla crescita del nostro turismo culturale ed enogastronomico, con le sue sicure positive ricadute economiche sul territorio.

Il successo del treno storico che abbiamo visto circolare più volte negli ultimi mesi ne è la chiara dimostrazione. Ma se sulle nostre rotaie hanno potuto viaggiare di nuovo dei treni allora vorrà anche dire che i binari non sono proprio abbandonati in mezzo ai rovi, come sostenuto dall’Assessore Gabusi. E infatti sono quasi 50 i chilometri di ferrovie già risistemati, proprio per permettere il passaggio dei treni storici. Quanti ne rimarrebbero per poter riaprire l’intera linea? Appena 9, da Neive ad Alba passando al di sotto di quella galleria Ghersi che crollò parzialmente nel 2011 e che è la causa della sospensione della nostra linea. Già, ma quanto costa sistemare questa galleria e rimettere in funzione l’intero percorso? La stima (peraltro ritenuta troppo alta da varie associazioni contrarie alla sua dismissione) è di 60 milioni di euro, cifra che scende a 37 milioni se sottraiamo quelli che servirebbero per elettrificare la linea. L’elettrificazione non è infatti necessaria per far funzionare i convogli a idrogeno, che ancora non circolano ma che verranno presto sperimentati proprio nel nostro Piemonte, regione all’avanguardia in Europa per gli studi su questo combustibile che promette un futuro di emissioni zero.

Ma torniamo al lato economico. Che siano 60 o 37 milioni, stiamo parlando pur sempre di cifre più che considerevoli per i bilanci del comune di Canelli e di quelli a noi limitrofi. Sì, ma la linea è di proprietà di RFI, che potrebbe senz’altro sostenere i costi per la sua sistemazione e manutenzione (l’azienda pubblica ha, tanto per intenderci, chiuso il 2019 con un risultato netto positivo pari a 302 milioni di euro). E se invece scegliessimo di smantellare la ferrovia? Innanzitutto non lo potremmo fare dall’oggi al domani. Qualunque tratta, per poter essere riconvertita deve prima essere dichiarata dismessa. Dichiarazione che può solo arrivare al termine di un lungo iter che parte dal gestore della ferrovia (che non sono ovviamente i Comuni interessati) e arriva fino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a cui spetta l’ultima parola. Attualmente la nostra linea è semplicemente sospesa. E una volta ottenuta la dismissione (cosa tutt’altro che scontata) dovremmo ancora smantellare i binari, approvare un progetto per la pista ciclabile, realizzarla ed occuparci della sua manutenzione nel tempo. E tutto ciò quanto costerà? E chi dovrà sostenere queste spese? Le incognite sono molte e a non nascondere forti perplessità è stato persino il Sindaco Lanzavecchia, che in Consiglio Comunale ha ammesso l’esistenza di molte difficoltà e si è detto poco propenso a credere che vedremo mai realizzata questa pista ciclabile.

E allora, a nome del Partito Democratico Canellese, mi rivolgo direttamente al nostro Sindaco affinché rimetta in discussione la sua presa di posizione, già molto criticata da tante voci locali. Esortiamo l’amministrazione comunale affinché chieda alla Regione Piemonte di commissionare uno studio di fattibilità sulla riapertura della nostra linea, per capire quale possa essere il reale impatto economico del trasporto ferroviario sul nostro territorio e sulla crescita del turismo. E chiediamo che si tenga conto di tutti i nostri concittadini (studenti, lavoratori, anziani) che non possono spostarsi in automobile e che avrebbero bisogno di un potenziamento del trasporto locale, ma anche di chi vorrebbe un’alternativa ai più inquinanti spostamenti su gomma. Vorremmo che si facesse il possibile per garantire ai Canellesi il diritto ad una mobilità integrata, innovativa e rispettosa dell’ambiente. Un diritto che riteniamo sarà fondamentale per il futuro della nostra Comunità e del nostro territorio.

Daniele Ghia
Coordinatore Circolo PD di Canelli