Lettere al direttore

Carlo Ventura, “Ospedali: Asti ormai è diventata una succursale di Alessandria”

Riceviamo e pubblichiamo.


Se lo dice la televisione…..
Ormai è ufficiale, lo dice persino la Televisione: per quanto attiene le strutture sanitarie, Asti è diventata una succursale di Alessandria.
A proposito dei 16 Ospedali-Covid istituiti recentemente dalla Regione Piemonte, il TG3 di sabato 31/10/2020 annunciava che, “per Alessandria”, la relativa nuova struttura sanitaria monospecialistica è stata individuata a Nizza Monferrato. Mi permetto di far notare che, a mio modesto parere (ho lavorato in quell’Ospedale 8 anni), tale collocazione mi sembra del tutto inadeguata e improponibile.

In una lettera aperta del 21/05/2020 suggerivo che per attrezzarci a contrastare la pandemia attuale, dal punto di vista organizzativo, avrebbe potuto risultare utile ed efficace attenersi all’antico modello dei Consorzi Antitubercolari [QUI la lettera pubblicata a maggio NdR].

Tant’è che in Lombardia alcuni ex-Sanatori di Sondalo e della Valtellina sono stati trasformati in Ospedali-Covid e adesso anche noi avremo finalmente il nostro bel Sanatorio-Covid, si tratta solo di individuare una struttura più idonea e di rapida conversione. Poi cosa ci manca ancora? IL corrispettivo moderno del vecchio Dispensario, per l’attività territoriale dedicata all’ Anti-Covid, ed infine un Preventorio per l’isolamento cautelare dei positivi asintomatici e dei convalescenti. Anche nell’uso dei termini, cerchiamo di mantenere una certa delicatezza. Isolamento e quarantena sono definizioni che spaventano, che fanno sentire i positivi degli appestati o degli untori: ci mancherebbe solo la caratteristica “bandiera gialla” delle navi lasciate alla fonda, in caso d’infezione a bordo prima dell’attracco in porto. Preferirei invece attributi come prevenzione o tutela, che stanno ad indicare la salvaguardia sia dei soggetti interessati che del resto della popolazione.

Carlo Ventura