Cantiere del nodo di Torino: la Regione Piemonte chiede attenzione all’ambiente

Sono all’insegna della tutela ambientale le indicazioni espresse dalla Regione Piemonte per il cantiere del nodo ferroviario di Torino, che porterà alla realizzazione del passante in galleria tra le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa nel 2024. Conclusa la fase di istruttoria e tendendo conto dei contributi e pareri dell’Organo tecnico regionale e dall’ARPA Piemonte, la Regione Piemonte ha dato le proprie indicazioni sugli aspetti più critici del cantiere dal punto di vista ambientale.

«Stiamo realizzando un’opera complessa sotto tanti punti di vista, non ultimo quello ambientale – ha sottolineato l’assessore ai Trasporti e infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi -. Il territorio ha bisogno di questo passante per completare la propria rete ferroviaria locale e per alleggerire la pressione sui binari esistenti, che ormai faticano a sopportare gli attuali flussi dei treni. Chiaramente un cantiere in città di queste dimensioni, posto in un ganglio nevralgico della viabilità cittadina a ridosso del centro città, richiede attenzioni e delicatezze diverse dalla realizzazione di una ferrovia in campagna e la Regione vuole assicurarsi che vi sia il minor disagio e il minor impatto possibile per i cittadini che vivono nell’area».

«Per realizzare un’opera importante è necessario avere tutte le autorizzazioni ambientali in regola. – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati – Il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, soprattutto negli agglomerati urbani, permette con lo spostamento di persone e merci, di migliorare la qualità dell’aria e di ridurre l’inquinamento».

Particolare attenzione è stata posta ai disagi che il cantiere comporta nella vita quotidiana in superficie a causa dell’importante flusso di mezzi per gli approvvigionamenti. La Regione insiste perciò sulla necessità di individuare sistemi sostenibili e alternativi al trasporto basato sulla sola gomma, come, ad esempio, l’impiego di nastri trasportatori e l’uso della rotaia esistente.

Per quanto riguarda i materiali di scavo, sebbene il piano preliminare preveda che vengano trattati come materiali di scarto, la Regione Piemonte chiede di valutare l’utilizzo di parte del materiale recuperato in alternativa a materiale naturali, dal momento che è stato dimostrato che gli aggregati riciclati hanno caratteristiche prestazionali tali da poter sostituire in alcune applicazioni i materiali naturali.

Va in direzione di una maggior tutela ambientale anche la considerazione sui monitoraggi dell’aria, rispetto ai quali la Regione Piemonte richiede che vengano effettuati anche nella stagione invernale, in modo da prendere in considerazione il periodo in cui si registrano le maggiori concentrazioni degli inquinanti monitorati. Si chiede, inoltre, di dedicare particolare cura al monitoraggio degli inquinanti gassosi da traffico e alla misura dei metalli sul particolato atmosferico PM10.

Dal punto di vista paesaggistico, inoltre, l’intervento può generare occasioni di riqualificazione urbana importanti. Nello specifico, la Regione Piemonte insiste sulla sostituzione delle attuali barriere lungo via Jonio con barriere antirumore e sull’avvio di una riqualificazione della viabilità, utilizzando materiali, finiture ed eventualmente integrazioni con vegetazione che ne garantiscano il migliore inserimento paesaggistico. Le alberature su corso Galileo Ferraris e corso Re Umberto, tangenti al tracciato saranno tutelati, prevedendo anche il reimpianto degli alberi necessario alla ricostituzione della continuità visiva dei viali alberati.

Il parere della Regione Piemonte, deliberato dalla Giunta e inclusivo delle osservazioni degli altri soggetti coinvolti, fa seguito alla presentazione da parte di RFI al Ministero dell’Ambiente dell’istanza di avvio della procedura di VIA di competenza statale e sarà inviato nei prossimi giorni al Ministero stesso.