Al Liceo Classico di Asti insegnanti “in camice bianco” nel nuovo indirizzo biomedico

Anche nell’annus terribilis del Covid che ha sconvolto il mondo della scuola costringendola a inventarsi quasi dal nulla una didattica per la sopravvivenza in tempi di pandemia, non è venuta meno
la capacità di ideare e progettare interventi finalizzati all’aggiornamento dell’offerta formativa. Il Liceo classico “V. Alfieri” ha fatto la sua parte anche in questo ambito con l’introduzione
dell’indirizzo biomedico, un progetto di rilevanza nazionale, già avviato in moltissimi licei classici e scientifici d’Italia ma che per la provincia di Asti costituisce un’assoluta novità.

L’attivazione del corso è il frutto di una convenzione stipulata fra l’I.I.S. “Alfieri” e l’Ordine astigiano dei Medici, frutto della tenacia della Dirigente Maria Stella Perrone (coadiuvata da un gruppo di docenti particolarmente interessati all’iniziativa) e della disponibilità del Presidente dell’Ordine dr. Claudio Lucia , il quale, nonostante gli impegni serrati imposti dalla pandemia, non ha lesinato tempo ed energie per soddisfare la richiesta della scuola. La convenzione è stata approvata dalla Federazione Nazionale dei Medici e il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato l’avvio del corso già a partire dal corrente anno scolastico.

E così 30 agguerriti allievi delle tre sezioni del terzo anno (le I liceo di una volta) all’inizio di ottobre hanno dato inizio alla nuova avventura. Il corso si svolge in orario pomeridiano e si articola in una serie di 12 moduli per un totale di 150 ore, distribuite nel corso dell’intero triennio. Le lezioni hanno cadenza settimanale e prevedono l’avvicendamento fra la prof.ssa Raffaella Rubano, docente di Scienze e referente del corso e un nutrito drappello di medici specialisti: la prima per illustrare in termini approfonditi il funzionamento dei vari apparati del corpo umano, i secondi per illustrarne le principali patologie e le relative terapie, ovviamente con modalità adeguate a un uditorio costituito da liceali.

liceo classico

I sanitari hanno anche il compito di presentare la dimensione non solo tecnica ma soprattutto umana della loro professione, con particolare riferimento al delicato rapporto fra medico
e paziente. Alle lezioni si aggiungono ulteriori attività “ sul campo”, svolte, cioè, presso strutture sanitarie pubbliche e private (esperienze di laboratorio, partecipazione a conferenze e seminari,
frequenza di un corso per l’utilizzo del defibrillatore ) , con la possibilità di includere le ore spese in queste attività all’interno del percorso di alternanza scuola/lavoro.

Alla fine di ogni modulo gli allievi svolgeranno un test finalizzato al rilevamento delle conoscenze e competenze acquisite La natura laboratoriale dei moduli consente l’insegnamento in presenza nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, facilitato dagli ampi spazi dell’aula magna dell’Istituto e delle altre strutture utilizzate per le lezioni. E’ comunque previsto il ricorso alla didattica digitale qualora le norme anticovid dovessero diventare ancora più restrittive di quelle attuali.

Il percorso è dunque assai articolato e impegnativo e si rivolge a studenti non solo volenterosi ma, soprattutto, disposti a lavorare in un contesto diverso dalla quotidiana routine scolastica. Gli
obiettivi formativi sono, conseguentemente, molteplici e ambiziosi: accrescere la sensibilità e il senso di responsabilità degli allievi nei riguardi della tutela della salute, affinare le strategie di approccio e di fruizione delle materie scientifiche, e, non ultimo, acquisire competenze utili al superamento del test di ammissione alle facoltà biomediche (e in questo specifico ambito l’indirizzo biomedico si aggiunge alle numerose iniziative messe in campo dall’Istituto nel corso degli anni).

Ma, soprattutto, si tratta di conoscere più da vicino il mondo affascinante della medicina e il lavoro del medico, una professione che da sempre esercita una forte attrazione sui neodiplomati, anche se, spesso, più per influenza di stereotipi convenzionali (faccio il medico per tradizione familiare, perché voglio spendermi per gli altri, perché posso raggiungere una posizione di prestigio nella scala sociale e così via…) che per un effettivo processo di riflessione sulle proprie attitudini.

Frequentare questo indirizzo può senz’altro essere utile per acquisire una più chiara consapevolezza della complessità delle professioni sanitarie e, quindi, a dare maggiore consistenza ai motivi di una scelta o, viceversa, a capire che nella vita è meglio fare altro. In ogni caso sarà stata un’esperienza assai utile per tutti, se sarà servita a conoscere meglio se stessi. Che è poi uno degli obiettivi – forse il primo obiettivo – per cui, ieri come oggi, ha senso andare a scuola.