Lettere al direttore

Mario Malandrone: “Coppo si arrampica sui vetri”

Riceviamo e pubblichiamo


Ci sono dati inequivocabili e poi ci sono le opinioni, le giustificazioni, le scuse.
I dati inequivocabili sono in genere normati, leggi dell’uomo, della natura e passano la prova del metodo sperimentale, poi ci sono le opinioni. I primi non si decidono a maggioranza come già diceva Galileo.
Il dato inequivocabile anche formalizzato dall’annullamento della seduta del Consiglio Comunale è che a far mancare il numero legale nella prima seduta di Consiglio per eleggere il Presidente del Consiglio è stata la maggioranza. Siamo pure andati al VAR per verificare se fosse o non fosse possibile convocare la seconda seduta e il VAR (il segretario) ha detto no!

Il REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI E DELLE COMMISSIONI CONSILIARI recita all’articolo 47 comma 3: “Le interrogazioni e le interpellanze, per le quali non sia richiesta risposta scritta, sono iscritte all’ordine del giorno del primo Consiglio comunale sempre che siano state prodotte almeno quarantotto ore prima”.
Per mesi abbiamo visto convocare consigli tenendo fuori interrogazioni su temi importanti, i consigli online hanno violato il regolamento e impedito di portare la voce su temi importanti che ci venivano sollecitati dai cittadini.
Nel Consiglio Comunale 2.0 che il Sindaco continua a utilizzare, quando da mesi altre città hanno trovato soluzioni alternative ci sono anche delle regole.
Una di queste regole spiega che i Consiglieri devono essere identificabili attraverso l’uso della CAM, eppure gran parte dei consiglieri vota bilanci, pratiche importanti sempre fregandosene dell’identificazione. Questa pratica va avanti da marzo ininterrottamente.

Abbiamo posto la pregiudiziale sul voto online, sul sito della Piattaforma Eligo(quella usata dal Comune) è ben specificato (Quadro Normativo) che:” Non esiste in Italia, né a livello di Unione Europea, una precisa norma tecnica che stabilisca gli standard a cui attenersi per la progettazione e realizzazione di un sistema di voto elettronico.” E ancora” Il sistema di voto deve risultare coerente con lo Statuto o il Regolamento Elettorale dell’ente”,
La minoranza ha posto critiche sul sistema di voto. Potrebbero essere solo opinioni, peccato che il Sistema non abbia funzionato e la maggioranza non sia riuscita a votare il presidente. Abbiamo posto come previsto dal Regolamento (di cui Coppo moderno Marchese del Grillo pare non ricordare l’esistenza quando governa), una questione di rilevanza locale importante, la questione della scuola Jona. Eppure anche in quel caso si è messa in coda (come previsto), ma la maggioranza ha fatto mancare il numero legale prima della discussione. Così non ha voluto discutere, nonostante la prosecuzione che era stata votata, di cittadinanza alla Segre e Israt. Ricordiamo che ci son tutte le tutele per i lavoratori se il Consiglio prosegue nella notte. Certo a fronte di tematiche così importanti come Jona e la cittadinanza alla Segre vedere che comunque non si poteva proseguire lascia stupiti. Ci riconosciamo in una persona che ha dovuto subire la deportazione e facciamo i fighetti perchè dobbiamo discutere a mezzanotte. Rallentamento che tra l’altro parte dalla negazione di diritti fondamentali alle minoranze e gestione dei regolamenti in modo personalistico. Chissà se è coerente tutto ciò con l’inclusione simboleggiata da una grande donna come Liliana Segre.

Di fronte a fatti inequivocabili capisco lo smarrimento, di fronte al flop del voto online capisco il fastidio, ma non c’è nulla di male ad ammettere i propri errori. Invece il problema è “tecnico”, quasi a voler cercare nell’etere, nella linea, nel fato la dispersione di bit. I bit se il sistema funziona arrivano a destinazione ed è sempre l’uomo a gestire la macchina, dipende dalla creatività e intelligenza dell’uomo il buon uso della tecnologia..

Osservo a una nuova o vecchia abitudine: la tecnologia raccontata dal politico. Il problema è la rete, internet, tecnico ma è l’uomo che sceglie di usare un programma o una app. E poi c’è il curioso attacco alla facente funzione da Presidente del Consiglio Angela Quaglia, perchè il Sindaco e Coppo vorrebbero una minoranza silente, ovviamente Angela Quaglia, chiedendo spesso consiglio al segretario viste le numerose rimostranze (mozioni, pregiudiziali) della minoranza, ha semplicemente seguito le regole. E’ come ci fosse una disabitudine alle regole. Forse il Presidente che prima o poi (dopo un po’ di istruzioni e training alla maggioranza) eleggeranno, potrà non seguire il regolamento?

Poi ci sono i soliti e veri dattilografi quelli che sotto dettatura, o per spirito di parte scrivono.
Coppo può anche raccontare che il voto online ha funzionato, che il regolamento è rispettato. Siamo abituati alle sue dichiarazioni che ci raccontano che ha risolto i più disparati problemi: all’efficientamento degli uffici, al rifiorire delle attività produttive, alla risoluzione del Campo Rom. Da politico che si ispira alle aree sovraniste da un lato è abituato a negare verità consolidate e a raccontare dall’altro epiche performance politiche.
Poi c’è la affascinante Ragusa, affascinante, ma pensavo andasse oltre la citazione di proverbi, oltre l’igienizzazione della penna, le ricordo che abbiamo votato un Referendum e che il Comune di Asti ha fondi per igienizzare, così come fa ogni Istituzione quotidianamente. Comunque la penna personale la portano pure gli studenti a scuola, se c’è un gap informatico tra i consiglieri di maggioranza la penna è strumento che ogni consigliere dovrebbe portarsi in consiglio.
Eppur la realtà è un’altra ma continuano a voler dimostrare l’universo con al centro il Sindaco, tralasciando che al centro dovrebbe esserci politica, democrazia e bene comune..

Mario Malandrone