Indagini della Procura di Asti sullo sfruttamento della prostituzione: nei guai quattro astigiani

In corso di definizione anche un procedimento penale che vede come imputati due agenti di polizia per omessa denuncia

Nell’aprile del 2019 una delicata ed articolata indagine della Procura della Repubblica di Asti aveva portato all’arresto di una donna astigiana perché gravemente indiziata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di una giovane disabile; il procedimento è attualmente in fase di giudizio abbreviato.

“Da quell’attività investigativa sono poi stati sviluppati altri quattro filoni di indagini giudiziarie che hanno permesso di acquisire significativi riscontri probatori in merito ad altri illeciti penali” si legge sulla nota della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Polizia di Stato- “E’ in corso di definizione con il rito speciale dell’applicazione della pena su richiesta delle parti un procedimento penale che vede come imputati due agenti di polizia per il reato di cui all’art. 361 c.p.; è stato loro contestato di aver omesso di denunciare all’autorità giudiziaria fatti costituenti il delitto di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione – fatto criminoso di cui i due pubblici ufficiali avevano avuto notizia nell’ambito di contatti con la donna arrestata ad Asti nell’aprile 2019” prosegue la nota.

La Procura della Repubblica di Asti ha inoltre concluso le indagini preliminari nei confronti di un astigiano sessantenne, enologo, per l’ipotesi di reato di favoreggiamento della prostituzione. Si è accertato che l’indagato organizzava in Alba serate a casa di privati tra prostitute – di nazionalità italiana e straniera -, occupandosi del reperimento delle prime e raccogliendo il denaro dai clienti.

Sono anche state concluse le indagini preliminari nei confronti di altri due astigiani – padre e figlio -, sempre per l’ipotesi del reato di favoreggiamento della prostituzione. In questo caso le psi contattavano le donne che avevano inserito degli annunci sui vari siti internet di escort offrendo loro dei piccoli appartamenti in affitto in Asti, anche per poco tempo e per il costo in nero di € 250/350 euro a settimana. Si sono riscontrati molteplici contatti telefonici tra gli indagati e numerose escort e si è accertato che gli alloggi – mono o bilocali- venivano consegnati alle prostitute senza che la locazione venisse denunciata.

Infine si segnala che è in corso un altro procedimento penale – in fase di giudizio abbreviato – a carico di un altro imprenditore sessantenne di Asti per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di due giovani donne di Asti. All’uomo è stato contestato di aver messo a disposizione delle escort alloggi dove esercitare il meretricio, di aver inviato loro dei clienti e di essersi fatto consegnare parte del prezzo pattuito per le prestazioni sessuali.

Tutte le attività d’indagine, svolte dai poliziotti della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Asti, sono state dirette dal P.M. Dott. Gabriele FIZ.