“Giù le mani dalla legge regionale sul gioco d’azzardo”: Villanova d’Asti si schiera a difesa della salute pubblica

L’Amministrazione di Villanova d’Asti con una delibera si è apertamente schierata contro la modifica alla normativa regionale sul gioco d’azzardo patologico.

“Non è una delibera contro qualcuno ma a favore della salute pubblica – ha voluto precisare il sindaco Christian Giordano – Per questo motivo abbiamo accolto e condiviso la mozione proposta da Acli Piemonte, Gruppo Abele Libera, Movimento dei focolari e Slot Mob che va nel solco di questo processo intrapreso circa quattro anni fa”.

La Legge 9/2016 sul Contrasto al Gioco d’azzardo patologico (GAP) dal 2016 ha cominciato a contrastare il fenomeno con limitazioni di orario alle sale slot e distanze da mantenere rispetto ai cosiddetti luoghi sensibili come scuole, centri per anziani, banche e bancomat (300 metri nei comuni con meno di 5000 abitanti e 500 metri nei comuni con più di 5000 abitanti).

Lo scorso mese di giugno la Giunta Cirio aveva voluto intervenire sul punto della “retroattività”. Secondo la  legge sulla ludopatia gli esercizi che si trovano in una situazione irregolare hanno tempo per adeguarsi: 18 mesi per bar e tabaccherie e fino a 5 anni per sale scommesse e sale slot. La maggioranza regionale, nel pieno della fase 2 dell’emergenza sanitaria,  aveva voluto intervenire proprio con un emendamento su questo punto, per far decollare anche questo settore dell’economia, mettendo in prima piano la questione lavoro.

L’emendamento che era stato ribattezzato “Riparti -slot”, era infatti indirizzato, secondo la maggioranza, a sostenere i lavoratori  del mondo delle scommesse. Da subito si era però scontrato con le opposizioni di numerose associazioni.

Ad accogliere l’invito del mondo associazionistico è stato il comune di Villanova, primo comune della provincia di Asti ad approvare il regolamento contro il gioco d’azzardo a tutela delle fasce deboli e promotore presso l’Asl di Asti di uno sportello per aiutare le persone al fine di contrastare il gioco d’azzardo patologico. La normativa del 2016, secondo quanto evidenziato dalla stessa delibera, ha portato a risultati tangibili sebbene sia ancora alta la presenza di altre forme di gioco d’azzardo.

“L’Amministrazione è dunque contraria ad ogni tipo di revisione rispettando il lavoro di tutti ma in modo particolare  la salute delle persone”.