Confagricoltura Asti interviene sui danni all’agricoltura nell’Astigiano

Dopo le forti piogge e l’esondazione del Tanaro in alcune aree coltivate, Confagricoltura Asti interviene sui danni all’agricoltura

“Il nostro primo pensiero va alle famiglie dei dispersi, con la speranza che vengano ritrovati sani e salvi. Il bilancio per l’agricoltura è pesante e anche questa volta – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – e dimostra in modo inequivocabile che, aldilà del cambiamento climatico in atto, occorre investire in modo deciso sulla prevenzione, per evitare che si ripetano fenomeni di questo genere”.

In provincia di Asti – afferma Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Asti,e autore delle foto che immortalano la fuoriuscita del fiume  – l’esondazione del Tanaro, soprattutto nella zona tra la piana di Asti, Castello di Annone e Azzano d’Asti, ha causato pesanti conseguenze su prati e campi che sono stati completamente allagati, con danni significativi per la soia, in buona parte ancora da trebbiare, e il mais. La soia è completamente sommersa e non è più possibile raccoglierla. Il mais, in alcune zone, è coperto d’acqua fino alla pannocchia e quindi non più utilizzabile. In altri punti l’acqua si è fermata sotto e lo si potrà raccogliere mediante mietitrebbie cingolate, ma i costi saranno elevati e molto probabilmente il prodotto verrà destinato ad usi secondari. Si registrano inoltre danni a vigneti e frutteti in collina, a causa di frane e smottamenti”.

“Nei prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata si potranno valutare i danni, che al momento si prospettano comunque importanti – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – soprattutto nella nostra regione, dove il territorio è particolarmente fragile. Servono programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo dissesti idrogeologici che ogni anno causano vittime e danni ingenti alle imprese e all’agricoltura”.