Lettere al direttore

Asti, la lettera della minoranza: “Aria di privatizzazione sulla Casa di Riposo Città di Asti, chiediamo trasparenza”

Riceviamo e pubblichiamo


ARIA DI PRIVATIZZAZIONE SULLA CASA DI RIPOSO CITTÀ DI ASTI

Ora Sindaco, Giunta e Assessore Cotto devono mettere le carte in tavola e spiegare, al Consiglio Comunale e alla città, cosa sta accadendo alla Casa di Risposo e come si risolverà una situazione andata a compromettersi sempre più negli anni.

Il lungo commissariamento non è bastato: anzi, il deficit risulta ulteriormente e pesantemente incrementato invece che contenuto. Le notizie che giungono da Via Bocca parlano della predisposizione di un “bando di gara” per un affidamento quarantennale di tutta la struttura ad un soggetto privato: privato che, al momento dell’acquisizione del pacchetto, si accollerebbe i debiti pregressi.

Sorge immediata una prima domanda: se il Commissario nominato dal Comune non ha risollevato le sorti della Rsa, come potranno farlo i privati che dovranno farsi carico anche di questi debiti pregressi?

La risposta, in realtà, la possiamo già intuire: la Asl Asti dovrà fare quanto non ha fatto negli ultimi anni nonostante tutti gli impegni presi, e cioè garantire alla Casa di Riposo l’assegnazione di servizi che garantiscano gli introiti – lungodegenze e posti letto rivolti agli anziani. Basterà questo impegno? Forse no, e infatti ci risulta che il “privato”, molto allettato dall’ipotesi di “un piatto ricco”, abbia chiesto ampie garanzie sui servizi assegnati alla futura nuova conduzione, quali ad esempio letti Hospice o letti da dedicare ai malati “in stato vegetativo”. Letti di cui la Regione Piemonte è da anni sprovvista, letti ventilati a più riprese, letti che, non si capisce perché, non possono essere garantiti anche alla Casa di Riposo gestita dal Comune e non privatizzata. Oltre a ciò, possiamo facilmente immaginare che il “privato” intenda anche sfruttare gli ampi spazi attualmente inutilizzati per allestire altri servizi sanitari convenzionati con l’Asl, magari quelli di radiodiagnostica ed esami ematici: altra ipotesi di sviluppo che non riusciamo proprio a capire come mai non potesse essere intrapresa prima.

Vi è poi il nodo delle tariffe, che nella Rsa Città di Asti sono sempre andate incontro alle famiglie meno abbienti. Anche da questo punto di vista pretendiamo chiarezza: le prerogative di un servizio “pubblico” e alla portata dei meno facoltosi rimarranno una caratteristica di questa Rsa o saranno sovvertite dalle logiche di un mercato che, tra l’altro, è sempre più affollato nella nostra città?

Infine, ma non per ultimo, vogliamo capire quale sarà la sorte dei dipendenti della struttura, dipendenti che nei mesi scorsi in tempi di Covid “acuto” hanno assicurato, grazie a professionalità e dedizione, numeri di contagi nettamente minori rispetto ad altre analoghe strutture. Vogliamo dire a gran voce che tutti i diritti sindacali devono essere garantiti, e con questo ci riferiamo al mantenimento livelli occupazionali e alle garanzie per i lavoratori non stabilizzati, i Tfr, i carichi di lavoro.

Per tutte queste ragioni chiediamo pubblicamente, con questa lettera aperta, che il Sindaco cominci a gestire con trasparenza questa vicenda. Vogliamo essere informati del progetto che questa Amministrazione ha per la struttura. Vogliamo sapere quali sono i contenuti dell’interlocuzione che sta avendo con l’Asl, la Regione e il privato interessato all’acquisizione. Soprattutto, vogliamo che della Casa di Riposo Città di Asti si decida nelle sedi opportune: e cioè la Commissione Servizi Sociali, la Conferenza dei Capi Gruppo e il Consiglio Comunale di Asti.
Chiediamo trasparenza e non sotterfugi.

Asti, 19 ottobre 2020
I Gruppi di Opposizione in Consiglio Comunale
Uniti si può
Ambiente Asti
Cambiamo Asti
Movimento Cinque Stelle
Partito Democratico