All’Andriano di Castelnuovo don Bosco ginnastica si fa andando alla scoperta della bellezza del territorio

All’Istituto superiore Andriano di Castelnuovo Don Bosco, mentre si sta organizzando la didattica a distanza e integrata, i docenti hanno rimodulato la proposta per l’ora di scienze motorie.
“Si è deciso di fare un’ora alternativa, ossia di portare i ragazzi e le ragazze a camminare nei dintorni della scuola – spiegano le insegnanti Paola Montalenti e Samantha Novello – L’obiettivo è quello di far stare i ragazzi il più possibile all’aria aperta, dove i rischi di contagio sono inferiori e dove possono sentirsi più liberi di muoversi in sicurezza.

Ad aiutare anche la posizione dell’Istituto che è circondato da un’estesa area verde, prati e percorsi tra campi e boschi, oltre che dal Colle Don Bosco, raggiungibile con un cammino di circa 30 minuti dalla scuola e dalla collina dove sorge il centro storico del Comune di Castelnuovo, raggiungibile in 15-20 minuti di cammino.

andriano camminate

Le due ore consecutive settimanali a disposizione di ogni classe per svolgere attività motoria vengono così utilizzate per far riscoprire a studentesse e studenti le bellezze del territorio, sia naturale che cittadino. Nelle ultime settimane gli studenti hanno raggiunto la big bench tra le vigne, il vecchio edificio che ospitava l’IIS Andriano fino al 2004, su in cima alla collina del centro storico e le vicine scuole medie ed elementari, da cui si può godere di una bellissima vista che ripaga le fatiche della salita.

andriano camminate

“Mens sana in corpore sano, scriveva il latino Giovenale in una celebre satira, e i nostri ragazzi hanno accolto con entusiasmo l’opportunità di alternare le lezioni di italiano, elettrotecnica o matematica con una temprante e anche psicologicamente stimolante passeggiata nel verde , per poi tornare pronti e ricaricati ad affrontare le restanti lezioni in aula”.

andriano camminate

La professoressa Montalenti ha inoltre voluto far esercitare alcuni ragazzi con il “gioco delle cinque pietre”, antica pratica ludica detta anche “gioco degli astragali”, di cui vi sono persino testimonianze al MARTA di Taranto, il museo archeologico. Era un gioco di società che dilettava i giovani greci e romani che erano soliti portare spesso con sé un sacchetto di pietre. La versione odierna, praticata in molte zone del mondo fino agli anni ’80 del Novecento, poteva non avere le pietre, sostituite con altri oggetti di piccola fattura, come ad esempio noccioli delle pesche. “Giocando i ragazzi allenano i riflessi e la coordinazione – spiega la docente – Il gioco consiste infatti  nel lanciare in aria una pietra, raccogliere gradualmente le altre poste su un piano e cercare di riprendere al volo la pietra già lanciata” .