Supporto e strategie per la ricollocazione degli ex lavoratori della Stamperia Miroglio di Govone

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Sono 118 i lavoratori della Stamperia Miroglio di Govone da ricollocare dopo la perdita del lavoro il 7 luglio scorso per la chiusura dell’azienda. Di questi, 18 potrebbero andare in pensione, quindi le persone da impiegare restano 100.

Delle 151 persone rimaste senza impiego, 11 hanno trovato occupazione grazie all’intermediazione del sindaco di Alba Carlo Bo presso alcune aziende della zona, mentre le altre 22 sono state impiegate dalla Miroglio in altre diramazioni del gruppo (M1log Alba, Sublitex Alba, Miroglio Textile Bra – Pollenzo).

È quanto emerso durante la prima seduta del tavolo tecnico per la ricollocazione dei lavoratori della Stamperia Miroglio, mercoledì 7 ottobre nella sala Resistenza del Palazzo comunale di Alba. Al tavolo convocato dal primo cittadino albese per aiutare i lavoratori rimasti senza impiego hanno partecipato fattivamente tutti gli attori invitati: i sindacati con Angelo Vero della Cisl, Maria Grazia Lusetti della Cgil, Vito Montanaro di Uiltec, Alessio Fois per l’azienda Miroglio, Cesare Gilli per Coldiretti, Mario Viazzi per Confagricoltura, Apro Formazione con il direttore Antonio Bosio e un addetto servizi al lavoro, il Centro per l’Impiego di Alba – Bra con la responsabile Lucilla Ciravegna, Unimpiego di Confindustria Cuneo con Ines Gaveglio e Carlo Baudena, l’Associazione Commercianti Albesi con il presidente Giuliano Viglione, Confartigianato Imprese Cuneo con Martina Cassone area sindacale e Daniele Casetta presidente Confartigianato Imprese Cuneo Zona di Alba.

Stamperia Miroglio

Durante l’incontro durato quasi due ore sono emerse diverse strategie ed apporti per sistemare le persone rimaste senza impiego. Intanto, come ha spiegato Alessio Fois di Miroglio, per le 100 persone da ricollocare l’azienda ha predisposto una scheda per la mappatura delle competenze e delle disponibilità degli ex dipendenti che dovrebbe essere pronta il 22 ottobre. Mentre il presidente dell’Associazione Commercianti Albesi ha ricordato che all’interno del loro gruppo c’è l’agenzia “Granda Lavoro” dove è possibile presentare il curriculum e qualche figura potrebbe trovare impiego. Dall’altra parte, Cesare Gilli e Mario Viazzi hanno ricordato le loro relative piattaforme online Job in Country di Coldiretti e Agrijob di Confagricoltura dove è possibile candidarsi per trovare lavoro nel comparto agricolo. Supporto ai dipendenti disoccupati anche da Confindustria Cuneo che ha prospettato la possibilità di creare un match tra aziende loro associate e candidati, oltre ad un percorso di accompagnamento verso quello che è il mondo del lavoro attuale. Mentre Lucilla Ciravegna del Centro per l’Impiego ha enunciato il coinvolgimento dell’agenzia Piemonte Lavoro, Antonio Bosio direttore Apro ha illustrato i corsi di formazione, alcuni in via di attivazione nei prossimi mesi, riservati anche a disoccupati in cassa integrazione straordinaria.

Stamperia Miroglio

«Si continua a lavorare per dare nuove prospettive a queste persone – dichiara il sindaco Carlo Bo – rimaste senza impiego in un periodo non affatto facile. Attraverso questo tavolo ognuno dei convocati può agire in ogni settore economico presente nella nostra provincia. Dall’industria, all’agricoltura, al commercio, al turismo, sono tutti comparti dove queste persone potrebbero trovare una nuova occupazione. Sicuramente il momento non è propizio e serve un po’ di spirito di adattamento da parte dei lavoratori che si riaffacciano ad un mondo del lavoro diverso rispetto a 20-30 anni fa. Noi continueremo a lavorare alla loro ricollocazione fino a quando non saranno tutti sistemati».

«Ringrazio il sindaco Bo che ha voluto prendere in mano questo problema sin dall’inizio interagendo con le aziende della zona – ha detto Angelo Vero della Cisl -. Questo tavolo è importante. Ha dato ottimi risultati nella ricollocazione degli ex lavoratori di RotoAlba e penso li darà anche in questo caso. A questo incontro è importante anche la presenza di Apro. I lavoratori Miroglio che hanno perso il lavoro hanno bisogno di un aggiornamento per poter rientrare. Ci sono 10 mesi di cassa integrazione e si può usare per formare questo personale».

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