Rientro a scuola dopo assenza tra dubbi e preoccupazioni: certificato medico o autocertificazione?

Confusione anche nell'Astigiano: a far fede sono le Linee guida regionali

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A pochi giorni dall’apertura delle scuole è iniziato il balletto dei genitori e il rimbalzo delle responsabilità tra pediatri e medici curanti da un lato e dirigenti scolastici dall’altro.

Se un alunno resta a casa perché ha qualche linea di febbre cosa deve fare per rientrare a scuola se non è stato eseguito nessun tampone? E’ necessario il certificato medico o è sufficiente l’autodichiarazione? 

La confusione ha generato non poche ansie tra genitori. Ecco alcuni casi segnalati alla nostra Redazione.

Un bambino resta a casa perché ha un po’ di febbre. I genitori contattano il pediatra che lo visita. Nonostante la febbre sia uno dei sintomi riconducibili al Covid19, il medico non ritiene che sia questo il caso. Il bambino ha avuto un innalzamento della temperatura a causa, ad esempio, di un banale mal di gola o di un colpo d’aria. I genitori, una volta che il bambino è sfebbrato e guarito lo riportano a scuola, e qui ha inizio una vera e propria partita a ping-pong (dove la pallina è la famiglia sballottata da una parte all’altra).
L’alunno non viene accettato perché viene richiesto un certificato medico. Il pediatra non lo rilascia alcun certificato perché non è stato eseguito nessun tampone: “E’ sufficiente l’autocertificazione” afferma. “No l’autocertificazione non è sufficiente” replicano dalla segreteria scolastica. “Ma sull’autocertificazione è riportato anche il nominativo del pediatra che ha in cura i bambino” evidenziano con un barlume di speranza i genitori. “Non importa. Ci vuole il certificato. Altrimenti il bambino deve stare a casa. Questo è quanto ci hanno detto” concludono rassegnati gli insegnanti.
E tra telefonate, arrabbiature, permessi richiesti al lavoro (perchè intanto questo bambino – che non è un pacco – con qualcuno deve pur stare), cosa si fa?

Semplicemente si attuano le linee guida esistenti che sono quelli regionali dello scorso 9 settembre, come segnala la stessa Asl. Il DGR della Regione Piemonte del 9 settembre 2020 riporta infatti le precondizioni per la presenza a scuola degli studenti e di tutto il personale.

Le assenze per motivi di famiglia si giustificano sul diario. Per quanto riguarda le assenze per motivi di salute, ci sono due possibilità: in caso di soggetto positivo al Covid guarito o in caso di segnalazione all’Asl per caso sospetto Covid, dopo l’effettuazione del tampone, è obbligatorio il certificato medico; nelle altre situazioni (dove comunque è necessaria la valutazione di un pediatra o di un medico) è sufficiente compilare l’autocertificazione (per scaricarla clicca qui —->>>> autodichiarazione assenza scuola motivi salute non sospetti covid-19.)

Questo vale per tutte le scuole dell’Infanzia (salvo che anche le assenze per motivi famigliari possono essere giustificate tramite autocertificazione non avendo i bambini il diario), Primaria, Secondaria di I grado e di II grado. Ogni autocertificazione (ogni scuola dovrebbe inviarne un modello alle famiglie) va consegnata all’insegnante in servizio alla prima ora di lezione che avrà cura di farla pervenire alla segreteria o al referente Covid-19. In alcuni Istituti è anche possibile inviare preventivamente l’autocertificazione via email.
In altri istituti si continua ad utilizzare il libretto delle giustificazioni da compilare dai genitori o dai ragazzi se già maggiorenni aggiungendo la dicitura “consapevole di tutte le conseguenze civili e penale in caso di dichiarazione mendace”.

Un’autocertificazione che fa discutere: diversi genitori hanno contestato di doversi assumere la responsabilità, che può diventare anche penale, firmando il documento anche quando c’è stato il consulto con il medico: “considero vergognosa la frase che dovremmo aggiungere ‘consapevole di tutte le conseguenze civili e penale in caso di dichiarazione mendace’ dovremmo essere tutti medici e con la palla di cristallo, quindi faremo fare i tamponi ai ragazzi e aspetteremo. Quanto?” ci scrive una mamma preoccupata per le conseguenze che potrebbero derivare da diversi giorni di assenza “nel frattempo i ragazzi perderanno giorni di scuola =programma. Se il ragazzo è cagionevole questa prodedure verrà ripetuta tutte le volte. Sono organizzati per una DAD immediata, il famoso piano B? O questi ragazzi a fine anno rischieranno la bocciatura per mancanza di preparazione?”

Altri chiarimenti sono necessari anche per la misurazione della febbre a scuola: in ottemperanza all’Ordinanza della Regione Piemonte (Decreto n. 95 del 08/09/2020) gli Istituti, tramite il personale preposto, misura giornalmente in ingresso la temperatura corporea ad ogni studente, sollevando le famiglie dall’onere dell’autocertificazione giornaliera. La norma non è valida per tutto l’anno scolastico, ma ha decorrenza fino al 7 ottobre. Almeno per ora, salvo proroghe. Una procedura che era già stata deliberata dai Collegi Docenti di diversi Istituti, anche prima dell’Ordinanza, per una maggiore sicurezza all’interno delle scuole.

Infine sono stati potenziati gli “hot spot”, che in ogni distretto permettono di effettuare un tampone con accesso diretto anche senza prenotazione, prevedendo una corsia preferenziale per i pazienti pediatrici. La decisione se sottoporre o meno il bambino al tampone rimarrà comunque sotto la responsabilità e il consulto del pediatra.
Come ci si deve comportare nel caso in cui non si riesca a mettersi in contatto con il proprio pediatra o medico di base, in particolare nei fine settimana?
Per prima cosa bisogna chiamare la Guardia Medica territoriale competente (per quelle in capo all’Asl di Asti c’è il numero verde gratuito 800700707, mentre per quella di Castelnuovo Don Bosco il numero è 011.9872341).
Se non si riuscisse a mettersi in contatto nè con il proprio medico/pediatra per più di 24 ore, oppure con la Guardia Medica, è possibile accedere direttamente all’Hot Spot compilando un’apposita autocertificazione (che potete scaricare cliccando qui —->>> autodichiarazione effettuazione test diagnostico covid-19) in cui si dichiara sotto la propria responsabilità, in caso di false dichiarazioni le conseguenze possono anche essere di carattere penale, di aver rispettato tutti i passaggi previsti.
Per evitare accessi diretti inappropriati, come specificato sull’autodichiarazione, senza la richiesta del medico o pediatra il tampone potrebbe non essere effettuato nei tempi previsti.

Nell’Astigiano gli hot spot sono i seguenti:
Casa della Salute – Villafranca (Regione Pieve 2) aperto dal lunedì al venerdì dalle 12,30 alle 14
Casa della Salute – Canelli – via Solferino 124 aperto dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13,30
Ospedale Cardinal Massaia – Asti – via Pertini (entrata dalla Camera mortuaria dell’ospedale) aperto dalle 10.30 alle 15 tutti i giorni da lunedì a venerdì e dalle 10 alle 12 sabato e domenica.

 

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