Lettere al direttore

Paride Candelaresi: “L’adeguatezza di una classe politica non deriva dall’età, ma da una visione d’insieme più profonda”

Paride Candelaresi, capogruppo de I Giovani Astigiani, risponde alla lettera di Mario Malandrone, che il consigliere di Ambiente Asti ha scritto dopo il comunicato degli stessi in merito alla querelle della convocazione del consiglio comunale.

Di seguito la lettera di Paride Candelaresi che ribatte alle osservazioni di Malandrone.

Politica senza scadere nella goffaggine. Si può fare? Pare di no a leggere le righe del lungo (troppo) comunicato stampa del collega Malandrone.
Il rappresentante del gruppo consiliare “Ambiente Asti” ieri ha fatto sfoggio della sua capacità di dattilografo con l’intento di replicare al gruppo “I Giovani Astigiani”. Le premesse sono queste: l’opposizione tutta, di cui Malandrone fa parte, ha mosso delle pretestuose critiche sul corretto funzionamento delle convocazioni del Consiglio comunale; i rappresentanti de “I Giovani Astigiani” hanno risposto a tali critiche; Malandrone replica (nuovamente) con una lunga lista della spesa delle interrogazioni fatte su svariati temi. Ma veniamo al dunque, raramente mi capita di dover rispondere personalmente a un collega in maniera diretta.

L’impressione che mi sono fatto del collega Malandrone è originale. A un certo punto del suo intervento dice “noi politici non più giovani” tradendo una discreta fiducia in se stesso. Mi dispiace ma non ci siamo, decisamente non ci siamo. Con tutto il rispetto che nutro per il collega, lo stimo molto per cultura e voglia di fare, credo sia il caso di fare un passo indietro. Veniamo a noi: pare che ogni singola replica della maggioranza sia illegittima. Non è che forse i paladini della democrazia si sono dimenticati che anche i gruppi di maggioranza possono muovere critiche? Oppure è solo l’opposizione a potersi difendere? Non è che forse il consigliere Malandrone si è scordato cosa sia il confronto politico?
Ma il punto in questione è ancora un altro. Mi punge vaghezza che il consigliere Malandrone da quando è seduto in Consiglio comunale abbia un po’ perso la direzione delle cose. Ne sono prova lampante i numerosi (lunghissimi) comunicati mandati alla stampa questi mesi; pare quasi che grazie a questo ruolo pubblico si possa giustificare la vanità di apparire a tutti i costi. Si sa, politica e narcisismo vanno un po’ a braccetto, ma gli egocentrismi velati, talvolta, fanno commettere qualche passo falso. Ed è un peccato perché questo modo di agire si riconduce proprio a quella “vecchia politica” che il consigliere critica aspramente. Quella che lui stesso definirebbe vecchia, sia nel contenuto che nella forma.

“I Giovani Astigiani” non sono rivoluzionari come il collega desidera? E meno male! La “finta” rivoluzione che Malandrone paventa non ci appartiene affatto; basti vedere cosa è accaduto negli ultimi anni alla politica nazionale. Dal 2013 ad oggi abbiamo in Parlamento il più alto numero di giovani che la storia della Repubblica ricordi e non è cambiato nulla. Sono nati grandi movimenti di giovani nell’ultima decade che gridavano alla rivoluzione e il risultato è stato quel che è stato. L’adeguatezza di una classe politica non deriva dall’età, ma da una visione d’insieme più profonda. Forse al collega manca questa visione? Strano che un politico cosi esperto come vuole far credere non conosca i meccanismi di una maggioranza e scambi la discrezione dei “Giovani Astigiani” per moderazione, l’educazione per impreparazione, la lungimiranza oer immobilismo. Ah già, i clichè politici. Quelli, invece, li conosce bene.