Il mondo dello spettacolo piemontese sollecita la Regione : “Il tempo sta per scadere”

Il Teatro degli Acerbi condivide il comunicato stampa di AGIS Piemonte e Valle d’Aosta, per mettere in evidenza la situazione condivisa delle compagnie, dei teatri, dello spettacolo dal vivo, dei lavoratori dello spettacolo in Piemonte.

“Se non si procederà con estrema urgenza, il sistema delle micro e piccole imprese private, di cui è riconosciuta la funzione pubblica per l’attività culturale svolta nei territori regionali e che, in un unico sistema con le imprese pubbliche partecipate, custodisce quel capitale umano e professionale posto a cardine della Legge 13, rischia il collasso” è il timore condiviso.

“Come Teatro degli Acerbi, socio AGIS Piemonte e Valle d’Aosta, durante il lockdown abbiamo lavorato incessantemente con colleghi lavoratori dello spettacolo, compagnie e teatri con le istituzioni per trovare soluzioni per ricostruire il futuro dello spettacolo dal vivo in Piemonte e garantirne la sopravvivenza; in estate ed in questo tempo si stanno facendo sforzi e sacrifici per garantire le attività e una programmazione per il pubblico (che ha apprezzato e ha dimostrato riconoscenza e interesse).” – commenta Massimo Barbero del Teatro degli Acerbi – “Ma ora il tempo per rendere operativi gli strumenti sta per scadere e ci sono criticità per garantire le risorse necessarie, oltre a non vedere ulteriori provvedimenti straordinari per far fronte alla crisi del settore che si proietta sul nuovo anno”.

Di seguito il comunicato stampa dell’Agis Piemonte Valle D’Aosta

IL TEMPO STA PER SCADERE: LO SPETTACOLO DAL VIVO IN PIEMONTE ATTENDE CHE LA REGIONE PASSI DALLE INTENZIONI AI FATTI

PREMESSA
Lo spettacolo dal vivo, al pari di tutti i settori che fondano la loro ragion d’essere e di sostenibilità nella relazione con il pubblico, è stato ed è tuttora duramente colpito dagli effetti del Covid-19: dal 23 febbraio il lavoro è crollato e con esso sono crollati i fatturati.
Promulgando nel maggio scorso la legge 13/20, in cui si enuncia che gli anni 2020 e 2021 siano da considerarsi relativamente al comparto della Cultura nella loro straordinarietà, la Regione Piemonte ha tempestivamente tradotto la volontà politica di sostegno di occupazione dei lavoratori del settore in parole vincolanti.
Tale atto pareva aprire la strada alla possibilità che, accanto agli strumenti ordinari di sostegno al sistema dello Spettacolo dal Vivo, la Regione Piemonte potesse affiancarne di straordinari, necessari alla situazione di inattesa e violenta mancanza di lavoro.

LO STATO DELL’ARTE
Questo avveniva nei mesi precedenti l’estate. Successivamente, è emersa tutta la difficoltà di passare dalle parole, giuridicamente pregnanti, ai fatti concreti.
Comprendendo le enormi difficoltà nella gestione di una fase così complessa e priva di precedenti, abbiamo atteso sino ad oggi nel denunciare le nostre preoccupazioni; ora il limite oltre il quale le conseguenze non sarebbero più rimediabili sta per essere oltrepassato e se non si procederà con estrema urgenza, il sistema delle micro e piccole imprese private, di cui è riconosciuta la funzione pubblica per l’attività culturale svolta nei territori regionali e che, in un unico sistema con le imprese pubbliche partecipate, custodisce quel capitale umano e professionale posto a cardine della Legge 13, rischia il collasso.

AD OGGI
1) I bandi per l’assegnazione dei fondi previsti per il 2020 non hanno ancora visto la luce e il ritardo accumulato crea un’ulteriore difficoltà che va a sommarsi alle tante sorte attorno alla pandemia.
2) Le imprese attendono l’erogazione dei saldi per l’attività svolta nel 2019.

Il combinato disposto della mancata erogazione del saldo dell’anno 2019 e dell’assegnazione del 2020 – con importi al momento sconosciuti e che potrebbero essere inferiori a quelli dell’anno passato – determina:
– rischi di passivi sul bilancio in corso;
– l’inevitabile deteriorarsi del rapporto con le banche;
– la chiusura dei canali di liquidità, con effetti immediati sugli obblighi contratti nei confronti di lavoratori subordinati, fornitori e soci.

CHIEDIAMO
che la Regione Piemonte, attraverso i competenti Assessori, possa pubblicamente impegnarsi a risolvere una situazione giunta ormai assai vicina al punto di non ritorno.
Soluzione che poggia su questi irrinunciabili passaggi:
1) Mantenimento delle risorse dedicate ai bandi per il sistema dello spettacolo dal vivo stanziate nel bilancio di previsione del 2020
2) Emanazione di bandi entro il 15 ottobre, cosa che non impedirà comunque che le imprese ottengano le lettere di assegnazione solo per il mese di dicembre.
3) Erogazione del saldo del 2019 entro la fine del mese di novembre.
4) Impegno di programmazione di risorse sufficienti ad affrontare il 2021, anno che si annuncia per il comparto dello spettacolo altrettanto difficile del 2020.
Unicamente questo abbrivio potrà consentire di sciogliere una situazione fonte di grande preoccupazione e ancor più di rischio per le imprese e i loro tanti lavoratori.