Giovanni Boccia: “La convocazione del Consiglio Comunale è assolutamente regolare”

Dopo la lettera di rimostranze della minoranza sulla convocazione del consiglio comunale di Asti, in programma giovedì 10 settembre, e la querelle che ne è seguita, questa mattina il presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Boccia, ha convocato una conferenza stampa.

“Con dispiacere ho dovuto convocare questa conferenza stampa” ha esordito Boccia “anche perchè sulle querelle politiche io non intervengo mai, e non sarei intervenuto neanche questa volta se non fossi stato chiamato in causa in un passaggio della lettera firmata dai consiglieri di minoranza.”
Il presidente si riferisce all’ultimo capoverso della lettera in cui si legge: “Procedere con il Consiglio Comunale già convocato costituirebbe una chiara violazione – se non formale, di certo sostanziale – delle più elementari regole della democrazia consiliare, su cui non intendiamo soprassedere.”

E su questo Boccia è chiaro e perentorio: “La convocazione del consiglio comunale è perfettamente corretta, come lo sono state tutte le convocazioni che abbiamo fatto. C’è una procedura di controllo sulla convocazione da parte degli uffici preposti e del segretario generale del Comune, che, non lo dico io ma è quello che si dice negli ambienti dei segretari comunali, è uno tra i migliori cinque in tutta Italia. E’ stato rispettato tutto l’iter previsto per la convocazione, purtroppo è chiaro che il consiglio ad oggi non si può ancora in presenza perchè la sala consigliare non può garantire il distanziamento di tutti coloro che vi partecipano.”

Il presidente del consiglio comunale ha poi precisato ancora su un punto toccato dalla minoranza: “Mai (ripetuto diverse volte) l’ordine del giorno viene concordato con i capigruppo, non è previsto dal regolamento e, tra l’altro, non è una consuetudine come dimostrano i dati delle ultime tre legislature. Nell’ordine del giorno ho inserito tutte le mozioni o interpellanze che non sono ancora state discusse, alcune anche del 2019, ma per quanto riguarda quelle che i proponenti hanno espressamente richiesto di discuterle di persona saranno esaminate quando si potrà nuovamente fare il consiglio in presenza.”