Calorie negative: il caffè fa dimagrire?

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Esistono degli alimenti considerati a “calorie negative”: in pratica, si tratta di alimenti che, se consumati, permettono di bruciare più calorie di quante ne forniscano al nostro organismo. Tra questi rientra il caffè, a patto che sia di buona qualità e che rispetti le regole fondamentali di un’ottima produzione, magari italiana se possibile. Un esempio alquanto rinomato può essere quello del marchio Caffè Aiello: materia prima selezionata, filiera controllata e procedimenti eseguiti con massima attenzione stanno alla base di una bevanda non solo gustosa, ma anche benefica per il nostro organismo.

Detto questo la domanda, allora, sorge spontanea: il caffè fa dimagrire? In linea di massima sì, perché riesce a bruciare numerose calorie, ma è utile prestare qualche accorgimento senza considerarlo una bevanda miracolosa!

Le calorie negative del caffè

Il caffè è una bevanda praticamente a calorie zero, in grado di stimolare il metabolismo; le sostanze in esso contenute, in effetti, apportano un quantitativo minimo di calorie, che si aggirano intorno alle 2-3 per tazzina e solo in presenza di caffè amaro e senza “aggiunte”. Se, invece, si analizza un caffè macchiato o corretto, allora le calorie possono salire anche a 50 per singola tazzina. Per non parlare, poi, del caffè contenuto nei dolci o in altri preparati: in questi casi bisogna tenere in considerazione l’apporto calorico di tutto l’alimento, dato che la quantità di caffè contenuta sarà davvero minima. Il consiglio, quindi, è di consumare la bevanda in modo del tutto naturale, senza l’aggiunta di zucchero o altri dolcificanti, non solo per assaporarne il vero sapore ma anche per ottenere tutti i benefici derivanti.

Il caffè fa dimagrire

Oltre a fornire poche calorie, il caffè permette di accelerare il metabolismo, favorendo un maggior dispendio di calorie nel corso della giornata. Ad offrire questo tipo di opportunità è di fatto la caffeina, una sostanza nervina che stimola il metabolismo e aumenta il consumo energetico medio. Si tratta, in ogni caso, di un leggero effetto stimolante dato che non si dovrebbe superare la dose giornaliera di caffeina offerta da 3-5 tazze di caffè.

Molto meglio, quindi, considerarlo un coadiuvante del dimagrimento durante una dieta ipocalorica, ad esempio, e non un alimento miracoloso che ci permette di dimagrire nonostante gli eccessi di cibo. Dopo un pasto abbondante il caffè permette di stimolare la digestione e anche il transito intestinale; questo è importante per chi non ama sentirsi appesantito e gonfio dopo un pranzo di nozze o una grigliata con gli amici. Ovviamente, questo non avviene se, a fine pasto, si opta per un caffè macchiato, corretto o un buon “bicerin” torinese: le papille gustative ne saranno molto felici, ma di certo non si otterrà l’effetto dimagrante tanto desiderato.

Come assumere il caffè durante la dieta

Appurato che una tazzina di buon caffè amaro sia utile per la digestione e per la stimolazione del metabolismo, vediamo come assumerlo e in che quantità in fase di dieta alimentare:
– è utile bere una tazzina di espresso a fine pasto, approfittando dei suoi benefici;

– bisogna evitare gli eccessi e, quindi, non superare le 5 tazzine di caffè al giorno;

– è preferibile assumere il caffè amaro, senza l’aggiunta di zuccheri, creme o altri ingredienti.

Ecco perché scegliere una miscela di ottima qualità è fondamentale: qualunque tipologia in commercio, se arricchita con panna, latte, granella di nocciole e aromi vari diventa inevitabilmente gustosa e piacevole. Il segreto di un vero caffè espresso sta nella sua capacità di soddisfare il consumatore così com’è, al naturale, sia nel gusto, che nei vantaggi per il proprio organismo.

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