Asti: Opposizione “costituente”?

Riceviamo e pubblichiamo.


Opposizione “costituente” ?
L’Opposizione alla Giunta Rasero, che tenta di darsi una identità politica, rappresenta, al di là dei trascorsi dei suoi eterogenei componenti, una novità di rilievo.
Con l’appuntamento che si è data l’altra sera (domenica) alla Casa del Popolo, ha rotto il tran tran istituzionale, annunciando un futuro di nuove relazioni, sia all’interno che all’esterno del Consiglio Comunale.

I militanti della “cittadinanza attiva” presenti, che ultimamente hanno frequentato gli spazi pubblici con animo oppositivo, non solo della Giunta, ma di tutto ciò che la sovra-ordina, leggi, poteri, culture, hanno voluto leggere in questo annuncio un futuro “costituente”, vale a dire la volontà di affrontare la complessità e la drammaticità dei problemi, ricostruendo i nessi tra politica e società, tra governanti e cittadini.

Una forzatura di senso che gli stessi promotori dell’appuntamento dell’altra sera negherebbero, ma che si può leggere nel modo con cui la Opposizione si è accreditata, seguendo di buon grado il canovaccio offertogli dall’ospite, il consigliere Mauro Bosia: a) uno sguardo sulla città e il suo territorio; b) un giudizio sulla Giunta; c) un orientamento sugli obiettivi e sui valori civici del “che fare”.

Ciò che si osserva, hanno detto i consiglieri, non è solo un impoverimento economico e il venir meno di una cultura dei diritti, condizioni che caratterizzano la vita di una fascia sempre più ampia della popolazione cittadina. Con altrettanto rilievo, appare lo svilimento o la torsione in funzione mercantile, di tutte le funzioni cittadine novecentesche, la mobilità, l’abitare, il lavorare, il fare commercio, nonché il venir meno di ruoli istituzionali (la Provincia) oppure il ridimensionamento di tali ruoli (gli Assessorati dei Servizi Sociali, dell’Urbanistica).

Ciò che si osserva, hanno aggiunto i consiglieri, è l’impossibilità di avere con la Giunta rapporti costruttivi. E’ l’assenza di uno spazio di dialogo vero, di condivisione di valori civici, con il Sindaco e gli Assessori. I consiglieri dei 5 stelle sono stati i più sbrigativi, ma gli altri, fatta la tara dei toni, non sono stati da meno. “Dobbiamo sbarazzarci al più presto di questa Giunta”.

Ma un imperativo come questo, accompagnato dalla sottolineatura, più o meno censoria, delle modalità di rapporto del primo cittadino con la sua opinione pubblica (il dialogo quotidiano mediato dalle piattaforme web, la chiacchiera mediatica dei suoi assessori), rimanda, più o meno consapevolmente, al ruolo della stessa istituzione.
Rimanda alle trasformazioni che quel ruolo ha subito nel corso degli ultimi trent’anni, per azioni di governi, e per compromessi sociali e politici con gli attori/fautori del capitalismo; essendone, questi ultimi, usciti vittoriosi, con il loro modello mercantile giunto alla metamorfosi predatoria e con il loro modo di governare, ostile alla democrazia liberale e disciplinare verso le forme di democrazia diretta e partecipativa.

Analogamente, l’esercizio della Opposizione, negato in sede istituzionale, dovendo ricomporsi nella sua proiezione sociale, rimanda alle trasformazioni che in quel campo sono sopravvenute nel corso dello stesso periodo, in un succedersi di conflitti, e poi di ricomposizioni e assoggettamenti ordinati dal potere dominante, fino alla presente disuguaglianza, fino alla presente estenuazione dei novecenteschi soggetti collettivi, fino al presente individualismo, narcisista e competitivo.

I due rimandi, che il canovaccio offerto alla discussione, non esplicitava, il valore e le forme della rappresentanza, il valore e le forme della opposizione sociale, scuotono invece la teoria e la prassi di forze politiche e di movimenti sociali su tutto il territorio nazionale. L’Opposizione, per confermare i suoi annunci, nonché il loro carattere “costituente”, dovrà necessariamente riprenderli, nel merito e nel metodo delle prossime discussioni.

Per il Coordinamento Asti-Est
Carlo Sottile