Asti, la minoranza chiede il rinvio del Consiglio Comunale perché previsto online e non concordato con i capigruppo

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Abbiamo ricevuto la convocazione del Consiglio Comunale per il 10 settembre p.v., che avrà ad oggetto la discussione delle due mozioni presentate, rispettivamente, dai consiglieri Malandrone e Quaglia e dai consiglieri del gruppo del Partito Democratico.” Si apre così una lettera sottoscritta dalla minoranza indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale di Asti, Giovanni Boccia, al Sindaco Maurizio Rasero e al Prefetto Alfonso Terribile.

Una lettera di rimostranze sottoscritta da Angela Quaglia, Mario Malandrone, Michele Anselmo, Mauro Bosia, Maria Ferlisi, Luciano Sutera, Giuseppe Dolce, Massimo Cerruti, Davide Giargia, Giorgio Spata, Martina Veneto ed Angela Motta che prosegue lamentando il fatto che non siano stati consultati i capigruppo per la convocazione, che è stata convocata in forma telematica, una modalità che, secondo i firmatari, non permette di discutere adeguatamente gli argomenti all’ordine del giorno.

“Non possiamo fare a meno di rilevare come né la data né l’oggetto della convocazione siano stati concordati con i capigruppo di minoranza, che non sono neppure stati sentiti. E ciò in piena violazione della consuetudine, ormai ampiamente invalsa all’interno del Consiglio Comunale, di consultare la conferenza dei capigruppo nel decidere le date e gli argomenti dell’assemblea.
Rileviamo inoltre che la seduta si terrà in forma telematica. Per parte nostra, abbiamo tuttavia sempre ribadito l’impossibilità di discutere online argomenti di così grande importanza: argomenti che meriterebbero senz’altro il grado di approfondimento e di trasparenza che solo una discussione in presenza può garantire.”

La minoranza chiede dunque il rinvio.

“Alla luce di ciò, ci vediamo costretti a chiedere che la discussione delle due mozioni sopra citate venga rinviata ad una data che ne consenta la discussione in presenza – data che, va da sé, dovrà comunque essere concordata con i capigruppo di minoranza.
La Presidenza potrà decidere di procedere con il Consiglio Comunale già convocato per quanto riguardi eventuali altri punti all’ordine del giorno che dovessero aggiungersi. Per parte nostra, riterremmo comunque più sensato rinviare la discussione di tutti gli argomenti ad un momento più opportuno, senza duplicare le riunioni e, anche in un’ottica di risparmio, i relativi gettoni.
A tal proposito, la minoranza si dichiara sin d’ora disponibile a tenere la riunione al di fuori del Municipio, nel caso in cui gli spazi ristretti della sala consiliare impedissero una discussione in sicurezza.
Procedere con il Consiglio Comunale già convocato costituirebbe una chiara violazione – se non formale, di certo sostanziale – delle più elementari regole della democrazia consiliare, su cui non intendiamo soprassedere.”

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