Applausi per l’Agrifestival Cia a Portacomaro: prossima tappa a Moncucco Torinese dove il teatro incontrerà il tartufo

Pinin, le masche e i primi tartufi della stagione. Con questo insolito tris l’Agrifestival Cia fa sosta venerdì 25 settembre all’agriturismo Perla di Moncucco Torinese. L’appuntamento è all’ora del tramonto (19,30) nel suggestivo belvedere con vista su boschi, vigneti e ulivi in località Pogliano.

L’attore Massimo Barbero, fondatore del Teatro degli Acerbi, vestirà i panni di Pinin, il solitario abitatore dei boschi che racconta storie di alberi e di guerre, di ricordi e di viaggi, di un amore lontano e di masche che proteggono, a modo loro, la terra. E’ un monologo che fa vibrare le corde dell’anima; l’autore è il compianto regista Luciano Nattino che a sua volta prese ispirazione da un racconto di Davide Lajolo.

A seguire gli ospiti degusteranno una tipica cena monferrina impreziosita dai primi tartufi bianchi raccolti dai trifulau dell’azienda agricola. Il menu si compone di: albese con tartufo bianco, tomini piemontesi con tartufo bianco, lingua in salsa verde, peperoni con bagna cauda, tagliatelle al tartufo bianco, coppa arrosto con contorno. Si termina con il classico bunet della casa. Acqua, caffè, vini tipici. Costo 60 euro; con il voucher servizi della Regione Piemonte erogati da Sistema Monferrato l’importo si riduce del 50 per cento. Prenotazione obbligatoria: 011 9875003. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nei locali dell’agriturismo che includono anche una splendida grotta scavata nel tufo e un tipico infernot.

Venerdì 18 settembre l’Agrifestival ha raccolto applausi e consensi all’agriturismo Terra d’Origine di Portacomaro. A fare gli onori di casa c’era Alessandro Durando, nella doppia veste di presidente della Cia di Asti, che ha promosso la rassegna itinerante, e di titolare dell’azienda agricola di famiglia specializzata nella produzione di vini e nella coltivazione e trasformazione delle nocciole. Un’esperienza di amore e passione per la terra che si è trasmessa di generazione in generazione dal 1630. La serata è stata animata da due grandi artisti. Fabio Fassio, attore e fondatore del Teatro degli Acerbi, ha scatenato risate genuine con il suo personaggio Tomà ispirato a Carlo Artuffo, poeta delle cose semplici, maschera e simbolo del mondo contadino. Tanto per gustare un scampolo di allegria: “El teatro l’è na stansia grosa grosa, tuta riunda, con del bali anvischi tuti sbarlusanti che i ciamu le “lici lettriche”, recita Fassio, in arte Tomà, “Po’ tut anturn a i’è tanch gabiot, tanch gabiot ca smiju stansiot e tanch sgnuri vestì da festa ca s’la quintavu, ca ciaciaravu né! Po’ a i’era tanti madami tuti angiolietaji e ambelietaj, vistiji da metà ansù ca i vardavu anden a dij ambusur.. a Turin ai ciamu “i bicoccoli”.

cia agrifestival portacomaro

Incantevole Simona Colonna, unica artista italiana ad accompagnare il canto con il violoncello “Chisciotte”. Splendida la sua interpretazione di “Masca vola via” o “Curima curima” presentata nel 2019 al Premio Tenco. La serata è proseguita a tavola, con la stessa dose di simpatia e tradizione monferrina: dal fritto misto alla piemontese ai dolci con le nocciole dell’azienda agricola, il tutto accompagnato da Grignolino, Ruchè e Barbera dei Fratelli Durando.