Al Migrantes Festival di Asti l’incontro con Marco Omizzolo

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Prosegue questa sera, il Migrantes Festival “Sconfinare” che ospiterà il sociologo, giornalista e ricercatore Eurispes Marco Omizzolo che, intervistato dal sindacalista Mamadou Seck, affronterà il tema del caporalato, a partire dal suo ultimo libro “Sotto Padrone”, edito dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

Durante l’incontro, Omizzolo accompagnerà il pubblico in un “viaggio” nel cuore delle agromafie, tra caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati nelle serre italiane. Braccianti indotti ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Ragazzi che muoiono – letteralmente – di fatica. Donne che ogni giorno subiscono ricatti e violenze sessuali. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino di circa 25 miliardi di euro l’anno. Un viaggio che il giornalista ha condotto da infiltrato tra i braccianti indiani nell’Agro Pontino e proseguito fino alla regione indiana del Punjab, sulle tracce di un trafficante di esseri umani. Un’inchiesta che non si è fermata alla mera osservazione e narrazione dei fatti, ma che si è trasformata in mobilitazione: scioperi, manifestazioni, denunce per rovesciare un sistema che si può sconfiggere. Perché, come afferma il giornalista, “sui campi ci si spezza la schiena, ma si trova anche la forza di agire e lottare per la libertà”.

Responsabile scientifico di In Migrazione e presidente del centro studi Tempi Moderni, Marco Omizzolo collabora come giornalista con varie redazioni italiane (Il Manifesto, L’Eurispes, Articolo 21, L’Espresso). È anche docente e ricercatore Amnesty. Nel 2019 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua coraggiosa opera in difesa della legalità attraverso il contrasto al fenomeno del caporalato. Sempre nel 2019 è divenuto Human Rights Defender. Da due anni vive sotto vigilanza da parte delle forze dell’ordine per via delle numerose minacce subite per la sua attività di ricerca e mobilitazione.
L’incontro si terrà alle ore 21, nel cortile del Foyer delle Famiglie di via Milliavacca 5 (o nel salone adiacente in caso di piaggia) e sarà preceduto dall’inaugurazione della mostra “SconfinArte”, a cura di Roberta Corregia, Driss Lahna, Vania Rocha e Ilir Shahini, curatore presso AssoAlbania Piemonte e Centro culturale albanese “Margarita Xhepa”.
Ingresso libero fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative anticovid.

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