A San Martino Alfieri un pomeriggio “Per dire NO alla violenza sulle donne”

Il Comune di San Martino Alfieri, insieme all’Associazione Culturale “Per San Martino” e la Biblioteca Civica, organizzano per domenica 13 settembre 2020 in Piazza Cav. Sebastiano Ruella (in caso di maltempo presso il salone della Confraternita) l’evento “Per dire NO alla violenza sulle donne”.

Programma:
Ore 16.30 – Inaugurazione “PANCHINA ROSSA contro la violenza sulle donne”
Ore 17.00 — Incontro “… e per dire NO alla violenza sulle donne” interverranno: Simona Franzino, Referente Amnesty International – Asti, Davide Arri – Avvocato, Elisa Chechile – Referente del Centro Antiviolenza, “L’Orecchio di Venere”- Asti Carmela Bruscella – Autrice del libro “La donna senza rossetto”
Ore 17.00 inaugurazione mostra “Com’eri vestita”
Ore 17.00 — “Diritti in cammino” laboratorio di lettura per bambini e ragazzi, realizzato da Amnesty International.
Ingresso libero.

Mosrtra “Com’eri vestita?”

“Com’eri vestita?” è una mostra itinerante che è stata ospitata in più di 50 città da quanto l’associazione Libere Sinergie di Milano l’ha portata in Italia, nel 2018. Grazie al prestito della mostra da parte del Comune di Cossato, Assessorato alle Pari Opportunità, il Comune di San Martino Alfieri con la collaborazione di Amnesty International – Asti, per la prima volta portano la mostra in provincia di Asti.

La mostra sarà inaugurata domenica 13/09 alle ore 17,00 presso la sala consiliare del Comune di San Martino Alfieri, e resterà aperta al pubblico sino a domenica 20/09, negli orari di apertura degli uffici comunali.

Gli audio delle storie, tradotte in cinque lingue, e il libro scritto in carattere Braille rendono la mostra accessibile a tutti coloro che volessero visitarla.
L’ingresso alla mostra sarà consentito nel rispetto delle norme “Covid”.

La mostra nasce da un progetto ideato dalla dottoressa Jen Brockman presso l’Università del Kansas (USA) nel 2013. Nel 2018, tramite l’Associazione Libere Sinergie di Milano che la adatta al contesto socio culturale del nostro Paese, la mostra arriva in Italia e inizia un viaggio che prosegue tuttora. I visitatori possono identificarsi in quanto narrato attraverso la vicinanza con gli abiti esposti, che rappresentano una riproduzione fedele di quanto indossato dalle vittime durante la violenza. Le storie esposte rappresentano fatti realmente accaduti, raccolti dalle operatrici dei Centri Antiviolenza italiani.

Sin dalla sua prima inaugurazione la mostra ha ricevuto il Patrocinio del Dipartimento Pari Opportunità, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Camera dei Deputati.

Sensibilizzare la comunità su un tema delicato e importante quale la violenza di genere, ma soprattutto smantellare gli stereotipi che colpevolizzano le vittime. Com’eri vestita? è la domanda che spesso le donne che hanno subito violenza sessuale si sentono rivolgere quando denunciano il fatto. È una domanda che porta con sé un pregiudizio pesante: che la vittima sia colpevole quanto il carnefice e che la violenza si sarebbe potuta evitare se la donna avesse indossato abiti diversi. Questa idea veicola un messaggio sbagliato perché le colpe sono sempre e solo di chi commette la violenza – qualunque tipo di violenza – rispetto alla quale non deve esistere alcun tipo di giustificazione.

A San Martino Alfieri un pomeriggio “Per dire NO alla violenza sulle donne”