Lettere al direttore

Villanova d’Asti, Christian Giordano scrive all’Asl: “La pediatra va in pensione e non c’è nessuna informazione per il territorio”

Riceviamo e pubblichiamo


Buonasera Dottor Messori Ioli,
scopro ora che la Pediatra Dottoressa Aprato Anna andrà in pensione il 31 agosto; il suo operato è stato davvero straordinario ed ho avuto centinaia di apprezzamenti in questi anni e non posso che aggiungermi a tutte queste attestazioni di stima. Purtroppo l’Asl di cui lei è commissario straordinario, non aveva comunicato a nessuno, tantomeno al sottoscritto, il pensionamento, e non ha neppure pianificato per tempo la sostituzione: ritengo che sia assolutamente necessario segnalare questa situazione e noto che l’Asl faccia di tutto, non volutamente, ci mancherebbe, per creare disappunto da parte dell’Amministrazione Comunale che ho il privilegio di governare.

Una donna, la dottoressa Aprato, che ha svolto per circa 40 anni il suo lavoro di cui 33 come pediatra a Villanova d’Asti: fa piacere aver sempre e solo sentito parlare bene per il suo meticoloso ed innovativo approccio nella cura dei bambini.

Purtroppo, l’Asl per salvare il salvabile, lo saprà benissimo, ha fatto una delibera, alzando il numero dei bambini che possono essere seguiti da altri pediatri (la dottoressa Aprato ne seguiva 1200) che hanno però sede a Villafranca d’Asti, San Damiano e Portacomaro, chiedendo ai genitori dei pazienti della dottoressa, di optare, appunto, per gli altri 3 o per la pediatra che verrà a Villanova d’Asti, per 6 ore a settimana (contro le oltre 40 a settimana della Dottoressa Aprato); un’altra opzione, che io SCONSIGLIO ASSOLUTAMENTE, e le dico che lo farò presente a quanti più cittadini possibile, è di indicare il medico di medicina generale; lo osteggio fortemente perchè ciò porterebbe poi a rendere molto meno appetibile il ruolo a Villanova d’Asti se il numero dei bambini per la nuova pediatra, che mi auguro arrivi nel giro di qualche mese, non avesse più i 1200 bambini ma magari soltanto 300: sono strategie che continuano a penalizzare questo territorio (già 4 anni fa fu di fatto eliminata una pediatra), senza lungimiranza perchè seguire i bambini, con medico specializzato, è ideale e perchè costa anche meno alla comunità. Mi spiace dover ancora una volta puntare il dito contro la nostra Asl ma è importante ribadire che il sottoscritto ha il dovere di tutelare i servizi per i propri cittadini e non vederseli sfilare via con tattiche per nulla condivisibili, magari non pianificate ma l’evidenza dei fatti preoccupa, o comunque con una mancata programmazione che, mi si permetta, è prima di tutto una mancanza di rispetto verso una dottoressa che per questo territorio si è spesa costantemente e con successo oltre che per i suoi pazienti, viste le difficoltà che verranno a crearsi e dovranno affrontare.

Attendo riscontro (stavolta metterò in copia anche i giornali visto che sto aspettando ancora la sua risposta o quella del dottor Masoero da circa un mese e mezzo sulla questione investimenti sui servizi della casa della salute e, mi perdoni, quando uno non risponde, è sempre in torto, quando si trattano istanze lavorative) al file di tutelare i servizi sanitari anche perchè il Covid-sembra non aver insegnato nulla. Continuo a vedere un’azienda sanitaria locale che di locale ha poco, ha molto di cittadino inteso come Asti centrico; continuo a vedere un gruppo di persone rinchiuse nella sede astigiana, che non conosce le istanze o le rincorre (questo è l’ennesimo esempio pratico anche se sono certo che ci sarà la giustificazione legata ai processi complessi della burocrazia o al covid o chissà a cos’altro), continuo a vedere un organo che non comunica nemmeno una cosa così importante come un servizio svolto nei confronti di 1200 famiglie che vede una conclusione dopo 33 anni. Attendo che mi si diano chiarimenti e giustificazioni rispetto a quanto accaduto, augurandomi, ma penso sia l’ennesima richiesta che rimarrà incompiuta, più attenzione nei confronti dei cittadini di questo territorio.

Ringraziando per l’attenzione, saluto.

Christian Giordano