Professionalità e generosità: le qualità riconosciute dalle benemerenze consegnate a Piovà Massaia

A riceverle il produttore vinicolo Domenico Capello e il Generale Cosimo Maggio

Con una cerimonia molto ristretta, che ha rispettato tutti i protocolli Covid-19, domenica scorsa a Piovà Massaia il Consiglio Comunale ha assegnato due benemerenze.

La prima è andata al produttore vinicolo Domenico Capello perchè con la sua professionalità ha contribuito a far conoscere il nome del piccolo paese monferrino e l’eccellenza della sua produzione enologica in tutto il mondo, grazie alla sua Barbera Piovà che ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.

La seconda è stata invece consegnata al Generale Dott. Cosimo Maggio che, grazie alla sua generosità, ha consentito la rinascita dell’area verde situata nel complesso del Castello dei Marchesi Ricci, riaperta così ad uso pubblico e consentirà il recupero di un edificio ecclesiastico per la costituzione di una biblioteca specialistica di grande importanza per tutto il territorio.

Dopo la delibera del Consiglio Comunale, i benemeriti sono stati premiati nel giardino dell’associazione Fra’ Guglielmo Massaja, il medesimo per cui il Generale Maggio ha contribuito al ripristino. Alla cerimonia hanno partecipato anche la violinista Anna Nemasceva, già musicista dell’orchestra che porta il nome di un altro grande cittadino piovatese, Giovanni Battista Polledro, ed Elena Concolato che ha raffigurato la Marchesa Ricci, grazie ad un’idea della costumista piovatese Maria Clotilde Cattaneo.

benemerenze piovà massaia

L’evento ha visto il coinvolgimento di pochi e selezionati ospiti e dei soci dell’associazione culturale Fra’ Guglielmo Massaja, guidata da Daniela Bongiovanni, che ha contribuito alla realizzazione del medesimo, con la collaborazione della Pro Loco.

“Sono molto felice – ha spiegato il sindaco Antonello Murgia – di consegnare queste due benemerenze. Si tratta di un riconoscimento importante che il nostro Consiglio assegna per la prima volta e mi fa piacere che siano due persone non di Piovà a riceverle perché significa che comunque, nonostante non appartengano di diritto a questa comunità, se ne sono innamorate e la sentono loro: questo non può che essere positivo e ci rende molto orgogliosi”.

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