Omicidio dell’ex orafo sanremese Amoretti, due fermati nell’Astigiano

E’ un 63enne di Nizza Monferrato in Piemonte il sospetto numero uno nell’omicidio dell’ex gioielliere sanremese Luciano Amoretti, l’uomo massacrato di botte in un cortile interno di via Garibaldi al civico 95, L’altro ieri sera verso le 21. E’ stato individuato grazie alle telecamere ed al lavoro di ricostruzione degli inquirenti ed alla fine ha confessato il suo crimine.

L’uomo è stato arrestato, dopo un’indagine lampo della polizia coordinata dal il sostituto procuratore Francesca Bugané Pedretti, durante la notte scorsa, nella cittadina piemontese, a meno di 24 ore dal delitto. Sembra non si conoscessero i suoi rapporti con Amoretti. Insieme a lui è stato fermato un altro uomo, 50enne di Asti. Il trio, prima del delitto, si sarebbe incontrato nei pressi della stazione dei treni.

Il movente sarebbe una questione di denaro nell’ambito di alcune compravendite. L’arma del delitto (una mazzetta da muratore) e i cellulari sono stati ritrovati nell’alveo di un fiume vicino a Nizza Monferrato.
Il cadavere era stato trovato in casa dalla figlia ieri mattina. Amoretti probabilmente conosceva il suo assassino: ha aperto lui la porta a chi, nella notte, lo ha massacrato.

Lo scorso anno, Amoretti era stato arrestato dalla polizia con l’accusa di essere il basista della rapina a mano armata avvenuta nel luglio 2018 ai danni della gioielleria Abate di Sanremo.

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