“Dimmi cosa guardi e ti dirò chi sei”

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Riceviamo e pubblichiamo.


Una delle principali componenti che le agenzie di pubblicità debbono analizzare prima di procedere con la produzione di un annuncio è il target dello spettatore tipo a cui è rivolto il messaggio. Non si spendono milioni di euro in spot che le televisioni manderanno in onda ripetutamente, fino all’ossessione, senza essere certi che il prodotto o servizio pubblicizzato faccia parte, almeno potenzialmente, delle esigenze di quella fascia specifica di telespettatori.

Non deve essere difficile, mi sono detto, cercare di fare il percorso inverso e ricostruire le caratteristiche dei telespettatori che abitualmente seguono la TV nelle fasce di maggior ascolto (quella pomeridiana e quella serale) basandosi sul contenuto degli spot.
Dopo aver osservato e preso nota di centinaia di spot pubblicitari (bastano alcune ore per collezionarne molti) possiamo passare alla fase dell’elaborazione e della ricostruzione dei tipi-bersaglio.

Con un po’ di fantasia possiamo ipotizzare che questi soggetti facciano parte di un gruppo di amici e parenti e che si ritrovino, insieme, durante una allegra cena.
Tizio deve avere dei problemi con la dentiera che balla perché ogni tanto è obbligato a spalmarsi della colla in bocca. Il suo vicino di posto deve avere qualche gengiva sanguinante: entrambi hanno scelto un semolino. La moglie di Tizio ha problemi di perdite urinarie e ogni tanto va in bagno a cambiare il pannolino. Peccato che il bagno sia già occupato da Caio che soffre di problemi di flatulenza intestinale e di diarrea.
Gli altri mangiano a crepapelle tutto quello che la cuoca ha preparato contando sul fatto che il bruciore di stomaco passerà con una o due compresse di quelle che creano una barriera protettiva come una spennellata di colla bianca nella parte superiore dello stomaco. A quel punto i gas venefici saranno costretti a virare verso l’intestino dove troveranno un’altra pastiglia che li accompagnerà alla porta, rumorosi come certi inquilini che non pagano l’affitto e quando se ne vanno brontolano ancora, creando quella piacevole sensazione di goliardica complicità.

Per il dopo cena tutti sulle poltrone e sofà appena comprati perché scadeva l’offerta a fine settimana e, anche si sta uno addosso all’altro, si sentono solo profumi di deodoranti che bloccano il sudore per settimane e mesi.
Quando tutti gli ospiti se ne sono andati cosa c’è di meglio che una bella dormita sul nuovo materasso, sempre nuovo, perché non si può restare indifferenti alle offerte che scadono sempre a fine settimana da 20 anni e che ti regalano la trapunta, i cuscini e una enorme scatola portaoggetti in cui ci puoi infilare tutte le cazzate che hai comprato in TV.

Cesare Torta

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