Asti, la minoranza insiste: “La confusione sulle mostra sugli Arazzi conferma la nostra richiesta di dimissioni di Rasero”
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di diversi consiglieri di minoranza.
Approssimazione, contraddizioni e anche un po’ di incompetenza caratterizzano le dichiarazioni di Rasero e Sacco nella replica alla minoranza sulla vicenda della mostra sugli arazzi ad Asti
Per fare chiarezza:
1) Rasero annuncia su FB la mostra degli arazzi Scassa ospitata a Venezia. Nelle dichiarazioni successive la mostra diventa una collettiva di arazzi con opere di Scassa e lavori dell’Arazzeria Montalbano. Perché? Forse perché il mancato accordo con l’Arazzeria Scassa non consentirà di esporre gli arazzi ospitati nelle più grandi mostre internazionali, e sui transatlantici, che hanno fatto conoscere Asti nel mondo?
E ancora: Rasero fa parte con Sacco della Fondazione Asti Musei. Dov’era il Sindaco quando è stato deciso di organizzare la mostra degli arazzi?
Dobbiamo pensare di aver appaltato alla Fondazione CRA e al suo Presidente tutta la politica culturale astigiana, insieme ai musei della città?
2) Rasero dichiara che nell’esposizione troveranno posto “vari importanti arazzi molti dei quali prodotti nelle arazzerie astigiane”. Ma allora ci saranno anche arazzi non realizzati nelle arazzerie astigiane? Quali e perché?
E inoltre: gli arazzi Scassa che verranno messi in mostra sono quelli attualmente esposti nella sede della Fondazione CRA. della Banca di Asti, della Camera di Commercio e del Comitato Palio di Tanaro?
Perché, se si tratta soltanto di esporre le prestigiose opere tutte insieme, anziché continuare ad esporle nelle sedi istituzionali… non si può parlare di mostra come di un nuovo “evento”.
3) Rasero dichiara testualmente che la mostra “raccoglierà alcuni fra i più importanti arazzi realizzati dalla prestigiosa Arazzeria Scassa, altri prodotti dall’importante Arazzeria Montalbano, alcuni dei quali facenti parte della rassegna di successo a Venezia, realizzata a cavallo fra l’autunno 2018 e la primavera 2019”. Ma a Venezia nemmeno uno degli “alcuni” arazzi dell’Arazzeria Montalbano è stato esposto!
Il sindaco e il presidente della Fondazione CRA hanno visto la mostra di Venezia?
Dichiarano che quella di Asti “sarà di pari livello, se non superiore, alla rassegna ospitata a Venezia”. Quella di Venezia ha accolto 46 opere dell’Arazzeria Scassa, compreso l’Apollo e Dafne di proprietà della Fondazione CRAT, più numerosi altri lavori artistici (dipinti, sculture, collage polimaterici, ceramica raku, ecc.) di artisti come Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Emanuele Luzzati, Ezio Gribaudo. Opere in dialogo con gli arazzi Scassa. Forse Rasero e Sacco non hanno visto la mostra a Venezia… Noi della minoranza abbiamo tratto queste informazioni chi andando alla mostra e chi sfogliando il catalogo.
Il presidente della Camera di Commercio dichiara: “Le manifestazioni pensate di comune accordo che legano cultura, storia, tradizioni comuni, come la Douja d’Or sono convinto contribuiscono a fare da volano per l’economia e a vincere il senso di sfiducia nella società”. Peccato che la mostra astigiana sarà realizzata senza la collaborazione fondamentale dell’Arazzeria Scassa, cioè del principale soggetto protagonista della lunga storia di Asti e i suoi arazzi. C’è molto da riflettere.
Questa grande confusione sotto il cielo di Asti che si sta creando conferma il nostro convincimento di chiedere a Rasero di dimettersi dalla sua carica di Sindaco perché la mostra sarà sicuramente un successo di pubblico, ma un vero insuccesso per l’immagine di Asti che i responsabili delle istituzioni in questo momento stanno dando pubblicamente.
Asti, 16 agosto 2020
Angela Quaglia
Massimo Cerruti
Davide Giargia
Giorgio Spata
Martina Veneto
Mauro Bosia
Michele Anselmo
Mario Malandrone