Lettere al direttore

“Ancora una volta sono i più deboli a pagare il prezzo più alto della meschinità umana!”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una mamma di un ragazzo affetto da autismo che denuncia la difficile situazione in cui si è trovata la sua famiglia dopo il lockdown.


“Andrà tutto bene! … Ma non per tutti!
E ancora una volta sono i più deboli, i cosiddetti “invisibili”, coloro che la vita ha già ingiustamente segnato a pagare il prezzo più alto della meschinità umana!
Questa volta è toccato a mio figlio, dolcissimo ventiseienne affetto da autismo, residente, fino a qualche giorno fa, in una comunità alloggio astigiana, cioè fino a quando l’équipe (o meglio chi dirige la comunità) ha inaspettatamente deciso di dimetterlo. Il motivo? “… mancanza di fiducia in loro da parte di noi genitori…”, ecco la pretestuosa motivazione fornitaci, che è priva di qualsiasi riscontro di verità, perché noi abbiamo sempre (anche per iscritto) espresso giudizi molto positivi sulla professionalità e serietà di tutti gli operatori, di cui ci siamo fidati ciecamente, convinti persino che ci fosse una reale benevolenza nei confronti di nostro figlio.

Il fatto vero è che forse siamo stati genitori un po’ “ingombranti” perché ci interessavamo alle cose, non abbiamo abbandonato nostro figlio, abbiamo fatto una scelta durissima, l’unica possibile, con il cuore a pezzi ma sempre pieno dello stesso amore per lui. E l’amore incondizionato può essere scomodo, ora lo sappiamo…
Alla fine del mese di giugno, stanchi di queste infinite ordinanze che di tutto si sono occupate, tranne che di difendere i diritti delle persone disabili (che non sono diversi da quelli di ogni altro essere umano), stanchi di sentire nostro figlio chiederci perché non poteva più tornare a casa, abbiamo chiesto se era possibile fargli fare una vacanza in montagna. Il permesso è stato accordato, previo tampone al rientro. Ma al momento del rientro ci è stato comunicato che nostro figlio era stato dimesso. Dimesso??!! E per quale colpa?…
A tutt’oggi non sappiamo per quali misteriosi motivi ciò sia potuto avvenire, ma è chiaro che, ancora una volta, chi colpa non ha, chi ha più bisogno di aiuto, viene calpestato nei suoi diritti e nella sua dignità, vittima di un sistema che detta, a suo piacimento e incontrastato, le sue condizioni, in modo tanto più crudele perché fagocita e umilia i più fragili e le loro famiglie.”

Lettera firmata

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