Sole che sorgi:”Pronti a sederci ad un tavolo con Anpi e Pride”

“Siamo pronti fin da subito a sederci a un tavolo per un dialogo costruttivo, rispettosi delle reciproche differenze, sia con l’Associazione Asti Pride, sia con l’Anpi che con tutti coloro che ci hanno contestato in questi giorni”. Questo è il messaggio che Franco Chezzi, presidente di “Sole che sorgi” lancia durante una conferenza stampa a cui ha partecipato con il direttivo dell’ Associazione.

“Ci hanno chiamato fascisti, oscurantisti e nostalgici – afferma – ma io rinvio al mittente tutte queste accuse. La nostra associazione nasce per fini culturali e non ha mai fatto politica attiva. È ovvio che la nostra ideologia sia orientata a destra, ma non rimpiangiamo né il fascismo né il Duce. Il comportamento squadrista credo invece l’abbiano avuto tutte coloro che si sono lanciati in una crociata contro chi poteva avere idee diverse rispetto al pensiero dominante”.
Il presidente Chezzi ha anche raccontato di come sia nata l’associazione: “Siamo un gruppo di amici che ha voluto creare un’organizzazione per eventi culturali a favore della città: abbiamo presentato un libro su Alberto Torreggiani che pare non essere stato gradito a certa sinistra: vorrà dire che la prossima volta chiederemo il nullaosta per organizzare le nostre iniziative”.

Durante l’incontro è stato toccato anche uno dei punti che hanno fatto più discutere in questi giorni: la gita organizzata dall’Associazione nei luoghi dell’arresto e della fucilazione di Benito Mussolini nell’aprile del 1945. “Non c’era nulla che potesse far pensare all’apologia di fascismo – si difende Chezzi – a chi ci accusa di questo voglio ricordare che i luoghi toccati sono parte di un itinerario turistico e culturale organizzato dal comune di Dongo e Germasino, che raccontano la fine terrena di Benito Mussolini e della Repubblica Sociale Italiana (definita da Chezzi “avventura dolorosa per tutti gli italiani”, nda). La guida che ci ha condotto era abilitata dalla provincia di Como e non ha nascosto le sue simpatie di sinistra, così come in paese dove c’è un museo della Resistenza. Abbiamo però già avvertito la locale amministrazione comunale – ha continuato con una punta di sarcasmo – per avvertirli che ad Asti questo itinerario potrebbe essere tacciato di fascismo”.

Comunque, l’associazione si dice pronta a collaborare con “gli amici del Pride”: “abbiamo sicuramente idee diverse sul concetto di famiglia, ma siamo assolutamente rispettosi di chi la intende in modo diverso da noi. Siamo pronti a collaborare fin da subito e a chiarirci: voglio affermare con forza che crediamo nei valori costituzionali e non intratteniamo mai né intratterremo mai rapporti con forze dichiaratamente fasciste”.
Per quanto riguarda la querelle del sottopasso, “Sole che sorgi” si dice dispiaciuta di quanto successo con l’associazione Asti Pride: “noi avevamo fatto richiesta al Comune a fine giugno per un opera di riqualificazione del sottopasso: tra le finalità dell’associazione infatti anche quella del contrasto al degrado urbano. Non sapevamo che Asti Pride avesse anch’essa un progetto in merito: avremmo collaborato volentieri insieme”.

Il murales immaginato da “Sole che sorgi” prevedeva la pittura delle pareti del sottopasso con i colori del tricolore, inframezzato da scene che potessero richiamare la realtà locale astigiana: “Qualcuno ha insinuato che avremmo potuto inserire nell’opera riferimenti alla simbologia fascista: nulla di più lontano dal vero”.
Ora la riqualificazione del sottopasso è stata messa in stand-by: il comune infatti ha promosso un bando aperto tutte le associazioni. “Se parteciperemo? Ad oggi direi di sì. La tentazione di mollare per non innescare ulteriori polemiche c’è, ma non sarebbe giusto perché la nostra associazione è pronta al dialogo e non credo si sia macchiata di nessun tipo di colpa tale da essere estromessa dalla vita sociale della città”.

Conferenza sole che sorgi