Lo strano caso della pioggia di solleciti del bollo auto 2018 a Canelli

Negli ultimi giorni diverse persone si sono viste recapitare un sollecito dalla Regione Piemonte per il pagamento del Bollo Auto 2018. Si tratta di un fatto che potrebbe essere normale, magari legato alla sbadataggine di alcuni automobilisti, se non fosse che a Canelli la lettera di sollecito è giunta a parecchi cittadini che hanno condiviso la situazione sui social e segnalato la singolare cosa alla nostra redazione.

Magari siamo stati tutti sbadati” – è il commento della persona che ci ha segnalato la questione chiedendo aiuto per capire cosa stia succedendo che poi prosegue spiegandoci che proprio il fatto che su Facebook sia emerso che il sollecito fosse giunto a tanti altri canellesi ha rappresentato un campanello d’allarme su un possibile errore da parte del settore Politiche Fiscali e Contenzioso Amministrativo della Regione Piemonte.

Nella lettera si legge:
“Caro Contribuente, a seguito di verifiche effettuate presso gli archivi della tassa automobilista, il competente settore regionale ha constatato l’irregolarità della sua posizione fiscale”.
Segue il periodo indicato, che per tutti i casi è il 2018, con l’ammontare della tassa dovuta e della maggiorazione dovuta dalla sanzione applicata.
Questo potrebbe essere la normale procedura se non fosse tra i vari destinatari della lettera molti affermano di aver pagato regolarmente la tassa del 2018. Alcuni di loro si sono già rivolti all’ACI di Santo Stefano Belbo, dove hanno potuto constatare lo storico dei pagamenti, verificando di aver provveduto a suo tempo. Altri stanno cercando la ricevuta per dimostrare l’avvenuto pagamento, ma l’essere oggetto di verifica per una irregolarità non commessa non ha fatto piacere a nessuno.

“Anche solo per il tempo che ci si impiega a dimostrare che siamo in regola”, commentano alcune delle persone coinvolte.

Ci siamo allora rivolti alla Regione Piemonte per avere spiegazioni o, per lo meno, per segnalare la situazione, e ci è stato risposto che, dopo le opportune verifiche, non risultano esserci stati dei “bug” nel sistema. Per chi avesse ricevuto l’avviso l’invito della Regione è quello, prima di pagare, di verificare la propria posizione attraverso la procedura online (http://www.sistemapiemonte.it/cms/privati/tributi-e-visure), oppure telefonando agli uffici preposti.