La segnalazione del vicino e il pronto intervento dei carabinieri: così i cimeli di Ayrton Senna rubati sono stati ritrovati

Erano le 19:00 dell’11 luglio quando la pattuglia dei Carabinieri di Castagnole delle Lanze interveniva ad Isola d’Asti, per un sopralluogo di furto su richiesta da parte di un residente. Appena giunti il denunciante lamentava di aver subito nei giorni precedenti un furto presso la sua seconda casa di Isola d’Asti, dove non tornava da mesi a causa del lockdown imposto per il contenimento del contagio da COVID 19.

A dare l’allarme erano stati alcuni vicini che da due sere vedevano una macchina sospetta di colore rosso aggirarsi in zona e, la sera prima dei fatti, allontanrsi dopo aver caricato a bordo alcuni attrezzi agricoli, verosilmente asportati al denunciante.

Una volta giunto presso la propria abitazione il proprietario constatava quanto paventato dai vicini. Ignoti avevano forzato la finestra della propria casa e, dopo aver messo a soqquadro gli interni, avevano asportato tutto, non rinunciando ad alcunchè: dall’abbigliamento alle stoviglie, dai soprammobili ai quadri, dai libri alla collezione di dischi finanche alla macchinetta del caffè. Ma il vero dramma si consumava nel constatare che era stata trafugata l’intera collezione di cimeli del compianto Ayrton Senna, le tute indossaate nelle gare, che lo resero il più grande campione della storia, le bandiere autografate, diverse collezioni di modellini in scala della auto guidate dal campione e svariati oggetti da lui posseduti in vita.

Il valore di questa straordinaria collezione ammontava a circa 300.000,00 € ma incalcolabile era il valore affettivo e simbolico: tali cimeli venivano infatti utilizzati per scopi benefici. Il derubato, in qualità di collaboratore dell’istituto Ayrton Senna che opera in Brasile a favore dei bambini poveri, organizzava mostre benefiche per la raccolta fondi, l’ultima tenutasi ad Asti proprio nel 2019.

La svolta delle indagini avviene proprio durante la prima verbalizzazione della persona offesa: una volta riscontrato il gravissimo ammanco ed acquisito dai vicini le prime indicazioni sulla possibile auto utilizzata nei giorni passati, mentre avevano inizio le attività di sopralluogo e rilievi tecnici, i Carabinieri vedevano sopraggiungere da una
strada sterrata a fari spenti una macchina identica a quella inizialmente riferita dai testimoni vista aggirarsi in zona nei giorni precedenti.

Decidevano pertanto di spegnere le luci dell’abitazione, salire a bordo dell’autovettura di servizio e andare incontro ai sospetti i quali, vistisi scoperti, accendevano í fari e si davano alla fuga. Dopo un pericoloso inseguimento notturno i fuggitivi venivano bloccati dopo qualche chilometro dai Carabinieri. La prima versione fornita dai due occupanti l’auto, una Peugeot 206 di colore rosso di proprietà di uno dei due, appariva subito poco credibile: i fermati adducevano di essersi persi finendo nello sterrato che costeggiava l’abitazione depredata.

Sottoposti ad immediata perquisizione personale e domiciliare dell’auto si rinvenivano alcuni dei beni sottratti al denunciante nonché oggetti allo scasso; l’attività di ricerca veniva estesa all’abitazione di Canelli, dove gli indagati avevano occultato l’intera refurtiva, saturando ogni stanza con i cimeli di Ayrton Senna, in attesa di piazzarli sul mercato nero.

Gli indizi raccolti e gli accertamenti successivi diretti dal Sostituto Procuratore della Repubblica — dott. Giorgio Nicola, coordinati dal Procuratore Capo del circondario astigiano — Cons. Alberto Perduca, permettevano di raccogliere ulteriori elementi dì reità a carico dei due soggetti quali responsabili del furto consumato in due distinte occasioni, e verosimilmente destinato ad essere reiterato se non fosse stato per ìl tempestivo intervento delle forze dell’ordine.

Particolarmente rilevante è risultata l’analisi del materiale informatico e cellulare sequestrato agli indagati dove è stata riscontrata una chat whatsapp in cui venivano postate le fotografie dell’intera collezione di Senna per ottenere una valutazione economica dei beni da poter poi vendere sul mercato nero o tramite piattaforme web dove si concentrano inconsapevoli collezionisti disposti a pagare somme ingenti per articoli del genere.

Gli elementi raccolti dai Carabinieri convincevano il Giudice delle indagini preliminari di Asti circa la sussistenza di gravi indizi per il delitto di furto aggravato in concorso a carico di 2 soggetti che venivano così raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Gli indagati sono stati identificati in Danilo Martucci, classe 89, già condannato per porto d’armi, stupefacenti e due rapine; Robba Davide,classe 88 residente a Canelli, già gravato da precedenti per armi.

Gli autori del furto, una volta emessa l’ordinanza di custodia cautelare, sono stati arrestati nel pomeriggio di sabato 18 luglio dai Carabinieri che avevano attuato giorni ininterrotti di servizi di pedinamento per evitare che potessero darsi alla fuga.
I due uomini, condotti presso la casa di reclusione di Asti, verranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia al termine del quale il GIP valuterà la convalida, della custodia in carcere degli indagati.
Tuttora in corso le indagini volte a ricostruire il possibile canale di riciclaggio della preziosa merce, interamente restituita all’avente diritto.