Coldiretti Piemonte, dazi Usa: a rischio Made in Piemonte con ira di Trump per frontiere chiuse

L’Unione Europea chiude le frontiere ai cittadini americani a partire dal 1 luglio: questo potrebbe alimentare la guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti che hanno appena pubblicato la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto esame per nuovi dazi che per l’Italia riguarda un valore dell’export di 3 miliardi, pari ai 2/3 delle spedizioni agroalimentari totali e si estende tra l’altro a vino, olio e pasta Made in Italy oltre ai formaggi e salumi che sono stati già colpiti.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alle possibili ritorsioni Usa dopo l’esclusione dalla lista dei 14 Paesi autorizzati ad entrare in Europa per l’emergenza Coronavirus. Gli Stati Uniti minacciano di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy. La procedura di consultazione avviata dal dipartimento statunitense del commercio (USTR) si concluderà il 26 luglio.

L’export del Made in Italy agroalimentare in Usa nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi, con un aumento del 10% nel primo quadrimestre del 2020 nonostante l’emergenza Coronavirus. Il vino, con un valore delle esportazioni di oltre 1,5 miliardi di euro, è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States.

“Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale duramente colpita dall’emergenza Coronavirus e produzioni d’eccellenza per il nostro territorio come il vino”, affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale nel sottolineare l’importanza della difesa di un settore strategico per l’Ue che sta pagando un conto elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto agricolo.

A farne le spese è stato già il Gorgonzola che ha un grande successo in Europa ed extra Ue, tanto che è particolarmente apprezzato proprio negli Usa che ne assorbe circa 37 mila forme ed il Piemonte, nell’ultimo anno, ne ha prodotto 40 mila tonnellate, circa il 50% della produzione nazionale.

“L’Unione Europea ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che come ritorsione ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari ed è ora paradossale che l’Italia si ritrovi nel mirino proprio dello storico alleato, con pesanti ipoteche sul nostro export negli Usa. Al danno, peraltro, si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova ad essere punito dai dazi Usa nonostante la disputa tra Boeing e Airbus, causa scatenante della guerra commerciale, sia essenzialmente un progetto franco-tedesco al quale si sono aggiunti Spagna ed Gran Bretagna”, concludono Moncalvo e Rivarossa.