Asti, la Polizia scopre l’autore dei furti nei dehors: arrestato dopo un inseguimento in zona Valgera

La Squadra mobile della Polizia di Stato della Questura di Asti ha arrestato in flagranza di reato un uomo, a cui sono riconducibili almeno cinque episodi di furti nei dehors della città di Asti, avvenuti nell’ultimo mese. Si tratta di un astigiano di 54 anni, già noto alle Forze dell’Ordine, residente in un comune della provincia. Da alcune settimane, nei suoi confronti, era stata avviata un’attività di indagine a seguito dei furti di arredamento di dehor esterni, perpetrati in Asti ai danni di esercizi commerciali del centro.

L’uomo è stato arrestato nella prima mattina di venerdì 24 luglio, mentre stava tentando di compiere un altro furto ai danni di un bar in corso Casale, dopo aver fatto un primo giro di perlustrazioni in Piazza Catena e in altri luoghi della città; per compiere i furti, utilizzava un furgone VW modello CRAFTER di colore bianco, intestato alla moglie. “Durante le soste l’uomo, con fare circosospetto, scendeva dal mezzo per effettuare dei giri di perlustrazione“. -spiegano dalla Questura. Alla vista della Polizia, l’uomo ha cercato di scappare verso Valgera, ma è stato raggiunto dagli agenti ai quali ha opposto resistenza. Un poliziotto è rimasto ferito con sette giorni di prognosi: nel tentativo di fermare il fuggitivo è stato trascinato per 5 metri dal furgone dello stesso, da cui è stato costretto a staccarsi per evitare conseguenze peggiori. Nonostante il tentativo di fuga, i poliziotti sono riusciti a fermarlo. A carico suo, dunque, è contestato non solo il reato di furto aggravato di elementi di arredo esterno da bar ma anche di resistenza a pubblico ufficiale.

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IL TENTATIVO DI FUGA
Come spiega la Questura di Asti, poco prima delle 5 di notte il CRAFTER si fermava in C.so Casale nelle immediate vicinanze di una Farmacia e di un bar. Ed è proprio in questo frangente che gli operatori di Polizia notavano chiaramente l’uomo aprire il portellone, posto sul lato destro del mezzo e subito dopo caricarvi repentinamente, in due momenti, del materiale pesante e di un certo ingombro (lastroni in pietra che fungono da ancoraggio da ombrelloni del dehor), salendo subito dopo sullo stesso ed avviandosi in direzione Casale Monferrato, inizialmente mantenendo i fari spenti per poi accenderli dopo aver percorso qualche centinaio di metri.
Gli investigatori intimavano quindi l’alt all’uomo, che dapprima si fermava in una piazzola di sosta lungo la direttrice per Portacomaro stazione: qui, appena visti gli operatori di polizia, il reo ingranava la retromarcia tentando la fuga, ma nell’immediatezza una seconda pattuglia ne bloccava la marcia indietro. L’uomo però non desisteva dal tentativo di fuga, riprendendo la marcia. Pertanto, un poliziotto apriva la portiera lato guida del furgone cercando di far desistere l’uomo, il quale imperterrito, accelerava, trascinando l’operatore di polizia per qualche metro, riuscendo a riprendere la fuga. Ma durante l’inseguimento il furgone imboccava una traversa sterrata, senza sbocco, terminando quindi la corsa.

LA REFURTIVA
Presso la sua abitazione è stato rinvenuto diverso materiale attribuibile alle attività che avevano subito i furti, oltre a sette piante di marijuna e arnesi da scasso. Le indagini della Polizia sono state condotte attraverso l’analisi dei video della telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di individuare il presunto autore e seguirne i movimenti. Sono cinque i locali che hanno subito furti riconducibili al 54enne accertati dalla Polizia: il Pompa magna, il caffè Carducci, Gina La Piadina, Ristorante Francese e Bar Paradise per una refurtiva composta, tra le varie cose recuperate, da 4 ombrelloni, lastre di appoggio ed illuminazione, 27 panche e sedute da esterno.

L’uomo veniva pertanto arrestato per la flagranza di furto aggravato e resistenza a P.U., nonché indagato per possesso di strumenti atti ad aprire o a forzare le serrature, e per produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope, e così come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica, veniva condotto in carcere a Quarto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.