Asti, fa discutere la riqualificazione del sottopasso della stazione

La riqualificazione del sottopasso della stazione di Asti incomincia diventare un caso politico che fa discutere.

Tutto è nato in occasione della presentazione della settimana del Pride, che quest’anno si sarebbe dovuto tenere ad Alba, ma per via delle norme sul distanziamento sociale è stato rimandato.

L’Associazione Asti Pride voleva celebrare la ricorrenza dello scorso anno con diverse iniziative, tra cui un progetto per riqualificare il sottopasso della stazione, con un murales con i colori dell’arcobaleno e un’opera di Matteo Bisaccia che ricorda la sfilata del 2019, come annunciato nella videoconferenza stampa pubblicata sulla propria pagina facebook il 30 giugno, con inaugurazione dell’opera prevista per lunedì 6 luglio alle 18. Poche ore dopo, però, sempre con un video su facebook il vicepresidente dell’associazione Asti Pride, Patrizio Onori, annunciava che l’evento non si potrà realizzare, convocando però una conferenza stampa per spiegare i motivi dell’abbandono.

A rivelare i motivi del cambiamento di programma è stata un’interpellanza urgente a risposta scritta (clicca QUI per prendere visione del documento integrale) che quattro consiglieri comunali hanno presentato al sindaco, in cui ricostruiscono i passaggi temporali della vicenda: “L’associazione Asti Pride, con lettere indirizzate lo scorso 9 giugno all’assessore Bologna ed al Sindaco, si è resa disponibile a «valorizzare e recuperare il sottopasso pedonale che congiunge Piazza Marconi e via Cavour», attraverso una decorazione artistica che prevedesse la tinteggiatura delle pareti con i colori dell’arcobaleno LGBTQI, commissionando l’opera all’artista Bisaccia e accollandosi tutti i costi del lavoro; l’obiettivo dell’associazione Asti Pride con tale installazione è quello di ricordare il primo anniversario della parata del 6 luglio 2019 e le lotte per le rivendicazioni di pari diritti e dignità per le persone LGBTQI; decorazioni di questo tipo possono trovarsi in tante altre città italiane con fini e propositi similari (Milano, Rimini, Padova ecc.); l’Amministrazione, dopo aver ventilato l’ipotesi di aprire una manifestazione di interesse per assegnare la realizzazione del sottopasso, in data 30 giugno ha comunicato ad Asti Pride il permesso di procedere a tale opera limitatamente a metà dello spazio, in quanto l’altra sarebbe stata contestualmente assegnata all’associazione Sole Che Sorgi” si legge nelle premesse dell’interrogazione.

Un’associazione su cui i consiglieri esprimono dubbi come indicato nelle considerazioni dell’interrogazione: “Una rassegna della pagina Facebook dell’associazione Sole Che Sorgi mostra che tale associazione, la quale si autodefinisce “storico-culturale”, non manca di esternare contenuti razzisti, neofascisti e di apologia del regime fascista“, e poi citano il caso del post “rimosso nella notte di ieri” sulla pagina Facebook dell’associazione che promuoveva una gita a Dongo per commemorare Mussolini.

I consiglieri firmatari Mauro Bosia, Michele Anselmo, Mario Malandrone e Angela Quaglia interrogano il primo cittadino per sapere, tra le varie cose:
“- Quando l’associazione Sole Che Sorgi abbia manifestato la volontà di partecipare alla decorazione artistica nel sottopasso e con quale progetto;
– Come mai il Comune non abbia aperto la manifestazione di interesse e abbia deciso di procedere con queste modalità;
– Tenuto conto che l’iniziativa è partita da Asti Pride e che non c’è stata la manifestazione di interesse, chi ha deciso di contattare Sole Che Sorgi e in base a quale valutazione;
chiedendo infine – Se non ritiene di dover tornare immediatamente sui suoi passi non concedendo tale spazio a Sole che Sorgi e renderlo invece a totale disposizione dell’associazione Asti Pride per la realizzazione del progetto presentato il 09/06.”