Asti, continua a far discutere la decorazione del sottopasso: nuova interrogazione della minoranza

In attesa delle conferenze stampa delle due parti coinvolte, Asti Pride (in programma oggi pomeriggio) e Sole che sorgi (mercoledì), ad Asti continuano gli attacchi all’amministrazione comunale da parte dell’opposizione sulla questione della decorazione del sottopasso.

Il comunicato di Marco Castaldo per la Segreteria di Articolo Uno Asti definisce la vicenda “inaudita ed è intollerabile.
Ma possiamo anche dire che tutto ciò non ci stupisce più di tanto. Purtroppo, infatti, da qualche tempo registriamo una chiara ed evidente deriva politica e culturale che investe non solo parte della società civile, ma soprattutto e molto più gravemente, il governo cittadino e parte del consiglio comunale.”

In particolare per Articolo Uno la scelta della giunta comunale di imporre la contrapposizione tra le due associazioni “è una grave provocazione e la palese dimostrazione che i pesi politici all’interno della giunta comunale sono decisamente mutati in favore di una parte che, pur non avendo i numeri, tiene in ostaggio e in scacco il Sindaco”.

Il messaggio conclusivo di Articolo Uno diretto al sindaco e all’amministrazione è chiaro: “Non è più tollerabile che la città di Asti sia governata da un sindaco che rivendica orgogliosamente tradizioni partigiane nel proprio albero genealogico, che propone di assegnare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, che partecipa convintamente alle celebrazioni del 25 aprile e che allo stesso tempo sia ostaggio di gruppi politici minoritari che nei fatti dettano la politica cittadina decidendo di dimezzare gli stanziamenti all’Istituto Storico per la Resistenza e la Società Contemporanea di Asti determinando, di fatto, un grave ridimensionamento delle attività culturali e didattiche.
Gli assessori della giunta e i consiglieri comunali di maggioranza, come il Sindaco, sono responsabili tutti alla stessa stregua nel momento in cui avallano con il loro voto queste scelte politiche. Auspichiamo vivamente che il loro senso di responsabilità istituzionale e di dignità personale impediscano pericolose derive culturali e politiche che la città di Asti e i suoi cittadini non meritano in virtù della loro tradizione antifascista pagata a caro prezzo con il sacrificio di tanti giovani partigiani.
Articolo Uno sarà a fianco delle forze politiche, della società civile e di tutti i soggetti che si riconoscono nei principi di libertà, democrazia e antifascismo per contrastare ogni forma di revisionismo storico e culturale e ogni tentativo di condizionare e/o limitare la libertà di espressione nel rispetto dei diritti umani e della pluralità di pensiero.”

Non si è fatto attendere anche l’intervento di Massimo Cerruti del Movimento 5 Stelle cittadino che batte sempre sui rapporti interni alla maggioranza: “L’ormai annosa questione del sottopasso é un brutto ed infamante pasticcio di questa amministrazione comunale che per la sua gravitá sta producendo non pochi danni.
Mentre i problemi degli astigiani passano in secondo piano, pure una semplice tinteggiatura offerta generosamente al Comune la si trasforma nella ennesima disputa politica tutta interna alla maggioranza.

Emergono infatti ancora una volta tutte le contraddizioni di questa Giunta: abbiamo un Sindaco succube del consenso che pur di racimolare voti é pronto a tutto e il contrario di tutto, da una parte tenta furbescamente di darsi una artificiosa immagine “di sinistra” dall’altra però é accetta di buon grado i peggiori diktat di destra. Populismo, si definiva qualche tempo fa” ribadisce Cerruti.

“L’abitudine a praticare logiche spartitorie ed equilibrismi lottizzatori é talmente radicata e connaturata con questa politica che si arriva pure ad imporla nel momento di pitturare un sottopasso. Questo invece é vergognoso.
Noi riteniamo fosse giusto lasciar fare a chi per primo si era gentilmente proposto, individuare altri siti in caso di ulteriori richieste ma soprattutto non dare alcun spazio ad associazioni ed istanze improponibili e offensive per Asti, i suoi cittadini e la sua storia.
In generale, sarebbe il momento di pensare di meno a sondaggi, consenso e inopportune manovre politiche per dedicarsi di più alle vere difficoltá degli astigiani” conclude il leader del Movimento 5 Stelle di Asti.

L’ultimo atto sulla vicenda in ordine cronologico è l’interrogazione al Sindaco sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza che ha come oggetto “Concezione di Dio, Patria e famiglia “come si deve” in riferimento, si legge nelle considerazioni dell’interrogazione al fatto che “precedentemente alla proposta di Asti Pride, non risulterebbero altre richieste per il medesimo fine; l’associazione “Sole che sorgi” avrebbe dovuto realizzare una opera raffigurante la bandiera italiana e che in merito alla suddetta opera è intervenuto il vicesindaco della città di Asti Marcello Coppo dichiarando: “Avrei scelto subito il progetto di quelli che coloreranno il sottopassaggio con la Bandiera Italiana e che hanno una concezione di Dio, patria e Famiglia ancora come si deve, rispetto agli altri i quali, non rispettando le idee avverse, denotano squadrismo culturale e intolleranza”.

I firmatari interrogano il sindaco per “ottenere un chiarimento su come si coniuga la visione del vicesindaco della città di
Asti che guarda a Dio, patria e famiglia “come si deve “ con quella del Sindaco della Città di Asti, che in modo laico ha il dovere di tutelare tutti i credo religiosi, le provenienze geografiche e sociali e le famiglie in ogni loro genere come riconosciuto dalla legge italiana; sapere come il Sindaco della città di Asti interpreta il “come si deve” nei confronti degli aspetti religioni, di nazionalità e di formazione familiare, che caratterizzano anche la società astigiana.”